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ATP 500 Pechino, Musetti la spunta in tre set contro Bergs e va agli ottavi. Cobolli vince e scappa: cosa è successo

Parte con qualche patema d'animo l'avventura di Musetti nel China Open: Bergs lo porta al terzo, ma il toscano la gira a suo favore. E le ATP Finals di Torino non sono così lontane

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Con qualche patema d’animo, forse perché così c’è più gusto, ma col solito lieto fine che quando di mezzo non ci va una finale è divenuto la regola. Perché Lorenzo Musetti continua a correre forte: batte il belga Zizou Bergs al terzo (7-5 4-6 6-3) e avanza agli ottavi dell’ATP 500 di Pechino, dove a sorpresa (ma neanche troppa) troverà ad attenderlo il cinese… sbagliato: non Shang Juncheng, bensì Bu Yunchaokete, altro giovane prospetto della terra del dragone, che ha superato a sua volta in tre set il rivale che solo qualche giorno fa aveva vinto il suo primo titolo ATP a spese proprio di Lorenzo in quel di Chengdu.

Botta e risposta, ma che spreco nel secondo set

Musetti ha dovuto fronteggiare un avversario ostico, capace di ottenere oltre l’80% di punti con la prima. La differenza l’hanno fatta la maggiore propensione del carrarino a giocare questo tipo di partite e soprattutto i numeri con la seconda, se è vero che il belga ha ottenuto il 55% dei punti contro il 77% di Lorenzo.

Che nel primo set ha faticato un po’ a entrare in ritmo, riuscendo però a piazzare il break nel dodicesimo gioco, quando Bergs serviva per garantirsi il tiebreak: un doppio fallo sul 15-30 e un dritto fuori misura sulla seconda palla set hanno consegnato a Musetti il parziale, lasciando intendere che il più ormai fosse fatto. Ma dopo aver sciupato tre palle per il break in apertura di secondo set, ecco che il copione ha preso un’altra piega: il belga è salito di colpi, ha approfittato di un passaggio a vuoto del carrarino e nel settimo gioco ha trovato il break che s’è fatto bastare, chiudendo sul 6-4.

Finale vibrante, ma Lorenzo non si scompone

L’epilogo è tutto rimandato al terzo, dove però Musetti riparte decisamente con un altro piglio: deve faticare soltanto nel primo gioco, dove c’è ancora una palla break da annullare, ma poi nel secondo se ne fa bastare una per scappare sul 2-0 e indirizzare definitivamente il match.

Un po’ di sofferenza sopraggiunge solo nel quinto gioco, dove ancora una volta si fa portare ai vantaggi (si salva con il colpo più bello del match), con Bergs che tira a tutta negli ultimi scambi fino a sperare ancora nel ribaltone nel nono e decisivo game, vinto anche questo da Lorenzo ai vantaggi e chiuso con una seconda di servizio sulla quale il belga risponde malamente.

Sognando Torino: Musetti vuole le Nitto ATP Finals

Per Musetti è la 32esima vittoria su 41 partite disputate da giugno in poi, da quando cioè è cominciata la stagione sull’erba (e proseguita poi sul cemento, con l’intermezzo sul rosso di luglio, incluso il torneo olimpico). Non era un dato così scontato: fino a qualche tempo fa il toscano veniva considerato quasi soltanto un “terraiolo”, adesso però i conti li fa tornare sempre più spesso anche sul veloce.

Tanto che a Pechino si potrebbero aprire per lui scenari invitanti anche in ottica Nitto ATP Finals: attualmente Lorenzo è a un migliaio di punti scarsi da Alex de Minaur, ottavo nella Race to Turin e ultimo dei qualificati. Davanti ha gente come Djokovic, Dimitrov, Paul, Tsitsipas, Hurkacz e Tiafoe che per tanti motivi (vedi Nole, che ha fatto capire di non essere troppo interessato alle Finals, e così anche Tsitsipas che sembra in crisi d’identità) potrebbero anche sfilargli alle spalle. L’impresa rimane complicata, ma il Musetti degli ultimi tre mesi ha dimostrato di poter stare al passo con i migliori.

Cobolli va di corsa. Anche… in bagno

A Pechino nel fine settimana tornerà in campo anche Flavio Cobolli, che se la vedrà col russo Pavel Kotov. Cobolli che suo malgrado è stato protagonista di un piccolo siparietto al termine del match vinto con Bublik: senza passare nemmeno per l’intervista di fine partita, ha salutato al volo l’avversario e preso di corsa la via degli spogliatoi, spiegando poi quanto è successo non appena è tornato in campo.

“Sarà stato per il jet lag o per la tensione accumulata, ma ammetto che appena finita la partita sono dovuto correre in bagno perché non riuscivo più a trattenermi…”. Risate sugli spalti e lieto fine: anche così si diventa beniamini del pubblico internazionale.

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