Aspettavamo tutti Jannik Sinner, ma la provvidenza a cinque cerchi ha il volto di Lorenzo Musetti, che Sinner non l’ha fatto rimpiangere per niente: a 100 anni esatti dall’unica medaglia olimpica conquistata dall’Italia nel tennis, il toscano riporta il tricolore sul podio, auspicando che domani Sara Errani e Jasmine Paolini possano conquistare quella medaglia d’oro che renderebbe ancor più unica la spedizione azzurra a Parigi.
Intanto, però, Musetti l’impresa l’ha servita e sconfiggendo un coriaceo FelixAuger-Aliassime per 6-4 1-6 6-3 s’è portato a casa un bronzo che vale quanto un oro, perché pensando a chi è approdato in finale (Alcaraz e Djokovic) più di così era forse impossibile ottenere.
- Un match bellissimo: Auger avversario degnissimo
- Partenza a razzo, poi la grande paura
- Terzo set da sballo: Lorenzo vince con intelligenza
- C'è vita dietro Sinner: Musetti è (anche lui) il futuro
Un match bellissimo: Auger avversario degnissimo
Musetti è stato granitico quando più contava. E ha attraversato momenti di difficoltà, ma soprattutto per la conclamata bravura di un Auger-Aliassime, che nel giorno dove si giocava per le medaglie, ha tirato fuori i colpi migliori dal cilindro. Ne è venuto fuori un match bellissimo, per palati fini: smorzate, rovesci a una mano, dritti profondissimi, passanti e chi più ne ha, più ne metta. Una battaglia anche di nervi con alcuni scambi durissimi, tali da mettere alla frusta anche due giocatori che a livello fisico nulla hanno da invidiare ai migliori al mondo.
Alla fine, l’ha spuntata Musetti che è stato bravo a costruirsi il maggior numero di opportunità per avere ragione di un rivale tosto, anzi tostissimo, l’esatto opposto di quello ammirato con Alcaraz un paio di giorni fa. Avrebbe meritato una medaglia anche il canadese, ma alla fine s’è dovuto accontentare degli applausi dello Chatrier.
Partenza a razzo, poi la grande paura
Il centrale parigino, tutt’altro che stipato in ogni ordine di posto, s’è divertito nel godere di una sfida davvero di grande qualità tecnica e stilistica. Dove Musetti è partito a razzo: break nel gioco d’apertura, poi una fase di studio fino all’incauta palla break concessa nell’ottavo gioco, subito sfruttata da Auger-Aliassime. Poi però il vento è cambiato nuovamente: nel gioco successivo Lorenzo s’è procurato altre due palle break e ha allungato nuovamente, prendendosi il parziale con pieno merito.
Nel secondo però la formula magica s’è subito dissolta: il canadese ha messo maggiore profondità negli scambi, osando e cercando ogni angolo possibile (oltre a smorzate di grandissima cura ed efficacia). Impossibile resistergli: il break arriva nel secondo gioco, con Musetti che nel quinto spreca l’opportunità per rientrare. A quel punto la testa prende altre direzioni: cede nuovamente la battuta il toscano (ma Auger gioca divinamente) e il 6-1 finale è un fardello pesante, ma anche un punto da mettere per voltare pagina e giocarsi tutto al terzo.
Terzo set da sballo: Lorenzo vince con intelligenza
Ne vien fuori così un terzo set di livello (a tratti) stellare. Lorenzo è sul pezzo: ritrova la potenza nei colpi, ma spesso deve conquistare il punto non una, non due ma almeno tre volte. Merito di Felix, che a sua volta dimostra di stare bene, macinando metri su metri da una parte all’altra del campo. Musetti sembra averne di più: si procura diverse palle break ma non le sfrutta, come quelle nel settimo gioco dove Auger-Aliassime si ritrova sotto 15-40 e trova prima una risposta in contropiede col dritto da paura (“Non ci credo”, urla Muso), poi tre servizi vincenti per salvarsi a un passo dal baratro.
Ma nel nono game la musica si rivelerà meno melodiosa per il nordamericano: Musetti colleziona altre due palle break e stavolta la prima la manda a referto, giocando con entrambi i piedi dentro al campo. È la svolta definitiva: nel gioco successivo il braccio non trema e con una smorzata regale Lorenzo chiude i conti, mettendosi al collo una medaglia di un valore inestimabile.
C’è vita dietro Sinner: Musetti è (anche lui) il futuro
Cento anni dopo Uberto de Morpurgo, l’Italia torna sul podio del tennis alle olimpiadi. Domani calerà il tris con le doppiste femminili, ma intanto l’impresa di Musetti testimonia che c’è tanta vita anche dietro Sinner. Che Lorenzo non ha fatto rimpiangere, mostrando lampi di classe assoluta che al netto di una carta d’identità decisamente verde (22 anni compiuti il 3 marzo scorso) promette altri orizzonti belli come questo. Il modo migliore per festeggiare la venuta al mondo di Ludovico, che a 5 mesi può dire di aver visto papà far parte di un podio che profuma di storia.