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ATP Brisbane, Djokovic si schiera ancora con Kyrgios e tuona: “Non ci pagano abbastanza e ci ignorano”

Djokovic si trova d'accordo con Kyrgios sulla polemica per la ripartizione dei ricavi nel mondo del tennis e accusa le organizzazioni di ignorare la voce dei giocatori

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Matteo Morace

Matteo Morace

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Nella conferenza stampa post vittoria contro Gael Monfils, sconfitto per la ventesima volta su venti confronti, che gli è valso l’accesso ai quarti di finale dell’ATP 250 di Brisbane contro lo statunitense Reilly Opelka, Novak Djokovic si è schierato ancora una volta dalla parte di Nick Kyrgios, questa volta sulla polemica per la ripartizione dei ricavi nel mondo del tennis, a loro parere sbilanciata in sfavore dei tennisti.

Djokovic sta con Kyrgios sulla polemica sui ricavi

Sembrano essere diventati ormai amiconi Novak Djokovic e Nick Kyrgios, che oltre ad aver preso parte in coppia all’ATP 250 di Brisbane, sembrano condividere molte delle loro opinioni e non solo riguardo il caso doping di Jannik Sinner, ma anche sulla ripartizione dei ricavi nel mondo del tennis, argomento sul quale era tornato nei giorni scorsi l’australiano: “Penso che Nick abbia ragione, stiamo parlando di un dato di fatto, non di un’opinione: nelle principali leghe americane la percentuale della torta che spetta ai giocatori è mediatamente del 50%, nel tennis siamo ben al di sotto di quella percentuale”.

Djokovic: “I giocatori vengono ignorati”

Nole ha poi proseguito nel corso della conferenza stampa post vittoria su Gael Monfils spiegando anche tutte le difficoltà per provare a cambiare questo aspetto, lanciando anche un’accusa alle organizzazioni: “Stiamo chiaramente parlando di sport completamente diversi: il tennis è uno sport globale e frammentato al tempo stesso, perché è governato da diverse entità. Inoltre ogni torneo ha un prize money diverso e, a seconda della nazione, cambiano anche le regole relative alle tasse e alle leggi. I tornei dello Slam vengono organizzati dall’ITF e dalle singole federazioni, e poi ci sono i tornei ATP e i tornei WTA: non è facile riunirsi tutti nella stessa stanza per cambiare le cose e oltretutto la voce dei giocatori viene completamente ignorata quando si parla dei temi più importanti, e questo è un paradosso, perché teoricamente noi saremmo i protagonisti di questo business”.

La famiglia rende sereno e motiva Djokovic

Djokovic ha anche parlato della presenza della presenza della sua famiglia per la sua tournée australiana, cosa non scontata e che sembra dare maggiore serenità al 24 volte campione slam: “Sono rimasto sorpreso quando mia moglie mi ha detto che sarebbero venuti tutti con me. Sono davvero felice, per una volta non mi sentirò in colpa per essere scappato da casa: stava cominciando a diventare tutto molto pesante. Il fatto che siano qui con me diventa una motivazione in più ma mi trasmette allo stesso tempo grande serenità”.

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