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ATP Finals, Alcaraz ammette: "Non stavo bene con lo stomaco, ma bravo Ruud". Il parallelo con i ko di Sinner

Dopo il ko col norvegese, Carlos ha spiegato di non essersi sentito bene nei giorni scorsi. E tornano alla mente le sconfitte di Jannik: quando i malesseri diventano guai.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Sorpresa si, ma fino a un certo punto. Perché Carlos Alcaraz non c’ha voluto girare troppo intorno: “Sono stato male di stomaco stamattina, non mi sentivo affatto bene. Però se ho perso non è per colpa del malessere che ho accusato, ma semmai del fatto che Casper Ruud è un avversario davvero scomodo da affrontare, specie quando è in giornata come ha dimostrato di esserlo oggi”. Semplice, chiaro, conciso: nessuna “scusa” per giustificare una debacle non preventivabile, ma abbastanza per ritenere che qualcosa non andasse come suo solito. Perché un Alcaraz al 100% della condizione fisica e mentale probabilmente anche contro questo Ruud un modo per sfangarla l’avrebbe trovato.

L’ammissione di Carlos: “Avevo problemi di stomaco”

Lo spagnolo ha fatto sapere che “già due giorni prima di venire a Torino ho fatto i conti con un malanno di stagione. Quando mi sono allenato ho avvertito sensazioni migliori, ma certo non potevo forzare negli scambi. Stamattina mi sono svegliato in preda a dei dolori allo stomaco e negli scambi lunghi ho fatto tanta fatica. Questa è la verità, ma non deve diventare una scusa per dire che ho perso”.

Poi però Alcaraz una riflessione più ampia se l’è concessa: “Ognuno di noi 8 giocatori che siamo qui a Torino si sente stanco mentalmente. Se qualcuno dice che è fresco, beh, sappiate che sta mentendo. Il calendario ATP è fitto e pieno di impegni, ci muoviamo in continuazione da una parte all’altra del mondo e abbiamo poco tempo per rifiatare.

Da inizio anno accumuliamo ore e ore di fatiche, viaggi e spostamenti e alla fine arriviamo stanchi a fine stagione. Quest’anno penso di essermi gestito meglio, ma ciò non toglie che devo trovare comunque un modo per offrire un buon tennis anche se sono stanco”.

Qualificazione in bilico: due vittorie potrebbero non bastare

La sconfitta contro Ruud mette lo spagnolo in una condizione scomoda: anche battendo Zverev e Rublev nei prossimi due match, la qualificazione alle semifinali non è scontata, poiché in caso di arrivo a pari punti tra tre atleti non si tiene conto degli scontri diretti, ma del numero complessivo dei set vinti, con Alcaraz che partirebbe già in svantaggio 0-2.

Il rischio è di ritrovarsi beffato anche in caso di successi nei prossimi due incontri, perché cedendo anche solo un set contro uno dei prossimi avversari quel set perso potrebbe rivelarsi determinante per la qualificazione alle semifinali. Una situazione evidentemente non preventivata, ma che aggiunge ulteriore pathos a una prima settimana di per sé già bella carica di attese.

I precedenti di Sinner quando ha perso per dei malanni

Tornando alla sconfitta patita contro il norvegese, lo stesso Ruud ha ammesso che Alcaraz non era quello di sempre, lo hanno visto tutti, ma io sono stato bravo a cogliere l’occasione”.

Le parole dello spagnolo hanno fugato i pochi dubbi al riguardo, ma hanno tracciato anche un ideale parallelo con Sinner, che nel corso del 2024 ha perso appena 6 incontri sui 72 sin qui disputati, di cui tre proprio contro Alcaraz. Ma la sconfitta che tutti ricordano con “dolore” è certamente quella di Wimbledon contro Medvedev, in una gara segnata dai giramenti di testa che costrinsero l’altoatesino a chiedere un medical time out nel terzo set.

Anche a Monte Carlo però contro Tsitsipas a condannare Sinner, prima ancora che la rimonta del greco, fu il problema alla gamba destra che poi lo avrebbe portato a fermarsi per diverse settimana per correggere il fastidio all’anca. Una partita maledetta, pensando anche e soprattutto all’errore del giudice di sedia che non chiamò una palla fuori in un punto che si rivelò poi determinante ai fini del risultato finale.

L’anca peraltro ha presentato il conto a Sinner anche nella sfida di Montreal contro Rublev, persa sempre al terzo set e dopo aver dovuto fare i conti con un riacutizzarsi del problema lamentato a primavera. Insomma, i due tennisti che vanno per la maggiore di questi tempi, se perdono, lo fanno soprattutto quando sopraggiungono problemi. Ed è bravo chi ne approfitta, perché per sfortuna loro non capita così di frequente.

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