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ATP Montecarlo, Djokovic batte Sinner: i motivi della sconfitta

Una sconfitta contro il numero 1 del mondo non può essere definito un fallimento, questo è ovvio. Da questa sconfitta, Sinner analizza cosa sia mancato al suo gioco e quale sia la differenza tra lui e Nole.

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ATP Montecarlo, Djokovic batte Sinner: i motivi della sconfitta Fonte: Getty Images

Il cammino di Jannik Sinner nel Masters1000 di Montecarlo si è fermato ai sedicesimi di finale al cospetto del n.1 al mondo. Novak Djokovic si è rivelato ancora fuori portata per il 19enne azzurro, che comunque non ha sfigurato dinanzi ad uno dei tre migliori giocatori di tutti i tempi.

Da questa partita emerge chiaramente come la strada per raggiungere il livello del Djoker, vero e proprio Cyborg costruito per il tennis, è ancora lunga, ma se non altro il sentieri intrapreso è quello giusto. Come ripete spesso lo stesso Jannik, ogni sconfitta a questo livello è una lezione importante, e specialmente in queste occasioni, utili per comprendere il proprio potenziale effettivo.

E questo è proprio quello che è successo. Proprio Sinner, ai microfoni di Sky Sport, spiega quale sia la fondamentale differenza tra lui e il numero 1 del mondo Nole, differenza che, ripete Sinner, ha portato alla sua sconfitta:

“E’ una partita in cui devo imparare certe cose, sicuramente la differenza più grande è che lui vede benissimo le diverse situazioni di gioco e la gestione della partita in generale. Devo imparare molto da lì. Il prossimo passo da fare è migliorare, ho le persone giuste dietro di me”.

Ma a 19 anni, non si può rimuginare troppo sul passato, anche recente, ma è necessario proiettarsi immediatamente verso il futuro, verso nuovi tornei, nuove partite e miglioramenti sempre più importanti:

“Adesso andiamo a Barcellona, poi a Monaco di Baviera. Poi ci saranno Madrid e Roma. Dopo dobbiamo vedere cosa fare con Lione, perché adesso hanno spostato di una settimana Parigi. Faremo dei lavori con il preparatore fisico e poi vediamo cosa succede”.

A dimostrazione della bontà del percorso dell’altoatesino, è un bene ricordare come si è espresso Djokovic dopo la fine della partita, parole che suonano come una vera e propria investitura:

“Oggi sapevo di dover rimanere concentrato su ogni punto. Sinner è in forma, è arrivato in finale a Miami. È un giocatore a tutto campo, in grado di colpire alla grande su ogni tipo di superficie. Jannik è il futuro del nostro sport, anzi forse è già il presente”.

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