Debutto migliore sulla terra di Montecarlo Jannik Sinner non avrebbe potuto immaginarlo: appena 3 game lasciati a Seb Korda, uno col quale in passato aveva sempre dovuto sudare le proverbiali sette camicie (vittoria con due set conquistati entrambi al tiebreak nel 2021 a Washington, sconfitta in due set ad Adelaide nel 2023), stavolta però messo a bada senza particolari problemi. Il che testimonia quanto il ragazzo di San Candido sia ormai maturo ben più di ciò che dice la vulgata, nel senso che non sarà mai una superficie a metterne a repentaglio le certezze acquisite negli ultimi mesi. Debutto convincente che vale da monito per i rivali: chi vuol mettere le mani sulla coppa del principato dovrà fare i conti anche (e soprattutto) con Jannik.
- Jannik, l'incontentabile: "Devo lavorare sulla prima"
- Ecco Struff: un mese fa a Indian Wells non ci fu storia
- Struff a Montecarlo viaggia col pilota automatico
- L'exploit 2023, quando a Madrid fece tremare Alcaraz
Jannik, l’incontentabile: “Devo lavorare sulla prima”
Che a fine partita ha ammesso di essere rimasto lui stesso piacevolmente sorpreso dall’ottimo ritmo che ha imposto alla sua partita. “Non ho servito benissimo, però alla fine ne è venuto fuori qualcosa di positivo. Io e Korda ci conosciamo bene, abbiamo spesso giocato assieme in doppio e abbiamo stili di gioco assai simili. Non siamo abituati a giocare come i classici specialisti della terra, perché di solito restiamo un più piatti nelle soluzioni e nel piano tattico.
Mi sono però mosso abbastanza bene, riuscendo a trovare subito il giusto feeling con la palla, e per questo dico che sono soddisfatto della mia prestazione. Di sicuro ci sono moli aspetti sui quali lavorare, a cominciare dal servizio, e in generale dovrò cercare di giocare più topspin in determinante circostanze. Però come debutto sul rosso direi che poteva andare decisamente peggio”.
Ecco Struff: un mese fa a Indian Wells non ci fu storia
Come detto, qualcosa da migliorare c’è, soprattutto al servizio: il fatto che siano entrate soltanto il 49% di prime significa che si può e si deve far meglio, oltre a pensare che contro avversari più esperti e navigati sulla terra il rischio è di andare in difficoltà più frequentemente. Di contro c’è da sottolineare un altro dato: quando la prima è entrata, nel 95% dei casi il punto l’ha portato a casa Sinner.
Una base di partenza importante in vista del secondo match al Country Club, quello che lo vedrà opposto al tedesco Jan-Lennard Struff. Col quale invero la racchetta Jannik l’ha incrociata piuttosto recentemente: il 10 marzo scorso a Indian Wells è arrivata una vittoria in due set piuttosto comoda (6-3-6-4), dove al netto di tre palle break concesse al tedesco non riuscì di convertirne neppure una in gioco, con Sinner che si fece bastare un break a parziale per andare avanti senza grossi intoppi.
Resta quello l’unico precedente tra i due in carriera: Struff sul rosso ha una percentuale di vittorie del 61% (241 partite vinte e 155 perse), che sale al 69% se si tiene conto dei risultati ottenuti dalla scorsa primavera a oggi.
Struff a Montecarlo viaggia col pilota automatico
Struff non è certo un novello del circuito (è classe 1990) e a Montecarlo sin qui ha ben impressionato, battendo prima uno specialista della terra come Sebastien Baez (in rimonta al terzo: 1-6 7-6 6-2), quindi un altro che sulla terra sa il fatto suo come Borna Coric, liquidato con autorità in due set (7-6 6-1).
Il tedesco, che ha cominciato la settimana alla numero 25, ma che avendo diversi punti da difendere è scivolato virtualmente alla numero 28, nel 2024 ha sin qui vinto 8 incontri, perdendone altrettanti. Non s’è mai spinto più in là degli ottavi di finale, conquistati a Hong Kong, Rotterdam e appunto adesso a Montecarlo.
L’exploit 2023, quando a Madrid fece tremare Alcaraz
In carriera vanta un ruolino di 5 successi e 19 sconfitte nei 24 incontri nei quali ha affrontato un tennista nella top 5 mondiale, lui che come best ranking vanta una numero 21 occupata nel giugno del 2023. Ha nel servizio il suo punto di forza, ma nel tempo ha imparato a ottenere dividendi anche e soprattutto col dritto. E la terra rimane la sua superficie preferita, quella nella quale ha ottenuto il risultato più rilevante lo scorso anno, quando a Madrid entrò da lucky loser nel main draw e fece soffrire in finale anche Alcaraz, vincitore in tre set.
Cedendo invece a Tiafoe nella finale sull’erba di Stoccarda, a giugno, rimediò un infortunio all’anca che di fatto ne ha segnato tutta la seconda parte della passata stagione. Adesso però Jan sta benone, e contro Jannik vuol dimostrare di avere ancora tanto da dire.