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Attilio Tesser: la storia dell'allenatore e delle sue promozioni

Attilio Tesser è fra gli allenatori noti e apprezzati del calcio italiano pur senza aver mai allenato ad alti livelli. La sua storia.

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Claudio Cafarelli

Claudio Cafarelli

Giornalista

Classe 1985: SEO, copywriter e content manager. Laurea in Economia, giornalista pubblicista.

Attilio Tesser: la storia dell'allenatore e delle sue promozioni Fonte: Imago Image

Quattro campionati vinti (in terza serie) e cinque promozioni conquistate: un palmares di tutto rispetto per un allenatore che in club di Serie A vanta appena 52 presenze nell’arco di tre stagioni.

Attilio Tesser, trevigiano di Montebelluna, classe 1958, si è costruito negli anni in panchina una solida fama di maestro di provincia, dominatore della Serie C italiana e specialista in promozioni spesso inaspettate. Ma – pochi lo sanno – è stato anche un discreto giocatore, che forse in campo ha dato meno di quanto avrebbe potuto.

La sua è stata una carriera piena di molte delusioni e imprese sfiorate, cambiando spesso squadra ma ottenendo altrettanto di frequente risultati abbastanza buoni dove nessuno o quasi se lo attendeva. Dove è passato, Attilio Tesser, è generalmente ricordato molto bene e con affetto: proviamo a raccontare il perché.

Gli anni da calciatore: Attilio Tesser, da Treviso a Napoli

Nato il 19 giugno 1958, da ragazzo Tesser era un bel terzino sinistro di spinta, come ce n’erano pochi nel calcio italiano degli anni Settanta e Ottanta. Cresciuto nel Montebelluna, la squadra della sua città, all’epoca in Serie D, nel 1976 si trasferì nel club del capoluogo, il Treviso, che militava nella categoria superiore, dove disputò due buone stagioni agli ordini di Bruno Fornasaro.

Le sue attitudini molto moderne, per il calcio dell’epoca, colpirono molto Gianni Di Marzio, che nel 1978 portò Attilio Tesser al Napoli, sorprendentemente in Serie A. Il giovane terzino veneto fu una vera sorpresa, rendendo particolarmente sotto la gestione di Luis Vinicio, tecnico tatticamente fuori dagli schemi della Serie A dei tempi, anche se poco fortunato. Tesser si mise in mostra con grande profitto, entrando addirittura nella nazionale Under 21 di Azeglio Vicini.

Tuttavia, la storia di Tesser al Napoli terminò all’improvviso nell’estate del 1980, quando il presidente Ferlaino decise di acquistare nel suo ruolo il fortissimo olandese Ruud Krol. Il trevigiano venne spedito all’Udinese, dove visse cinque ottime stagioni, facendo in tempo a giocare accanto al fenomenale brasiliano Zico. Ma purtroppo aveva un po’ perso il treno. Nel 1985 accettò di scendere in B per giocare nell’ambizioso Perugia, che però venne coinvolto nello scandalo Totonero e retrocesso d’ufficio.

Tesser passò allora al Catania, sempre in Serie B, ma retrocesse sul campo a fine stagione e, ormai alle porte dei 30 anni, accettò di restare nel club siciliano per altre due stagioni. Infine, nel 1989/1990 tornò nel Nord-Est a chiudere la carriera, firmando col Trento in Serie C1, dove incrociò il giovane portiere Massimo Taibi.

Attilio Tesser allenatore Ascoli Fonte: Imago Image

Attilio Tesser, l’allenatore principe del Nord-Est

Nel 1992 inizia la sua carriera di allenatore in Friuli-Venezia Giulia, nel piccolo Sevegliano in Serie D. Che Attilio Tesser abbia delle buone conoscenze tattiche diventa presto evidente, e così nel 1994 viene assunto dall’Udinese come tecnico delle giovanili.

In quel momento, i bianconeri friulani sono una squadra emergente che riconquista la Serie A e, da allora, non retrocederà mai più, aprendo più cicli di successi. Dopo due anni, passa a guidare le giovanili di un’altra ambiziosa società del Nord-Est, il Venezia di Zamparini, dove resta fino al 2001, anno in cui il patron abbandona improvvisamente la squadra.

Nonostante la buona fama che si è fatto, Tesser riesce a trovare un ingaggio solo in Serie C2 nel Südtirol, dove per due volte va vicino alla promozione. Così fa il gran salto, un po’ a sorpresa, alla Triestina in Serie B, dove fa un mezzo miracolo: per gran parte della stagione, la società alabardata lotta ampiamente per la promozione, prima di crollare fino alla decima posizione.

In quell’annata, Tesser fa splendere la squadra grazie a due giovani centrocampisti dai piedi buoni in prestito dai piani alti del calcio italiano, Marco Rigoni della Juventus e Alberto Aquilani della Roma, e a capitalizzare là davanti ci sono Davide Moscardelli e Denis Godeas. L’anno seguente, nonostante una rosa molto cambiata, ottiene comunque la salvezza.

Nel 2005, Attilio Tesser ha 45 anni ed è considerato l’allenatore giusto per una piccola squadra in cerca di stabilità. Così, per lui arriva l’importante chiamata della Serie A, per la prima volta lontano dal suo Nord-Est, ma questa avventura si rivelerà presto un grande delusione, aprendo il momento più difficile della sua carriera. Arriva al Cagliari, ma viene esonerato già ad agosto dal presidente Cellino, dopo una sola partita di campionato. L’anno dopo riparte dall’Ascoli, sempre nella massima serie, ma a novembre, dopo 11 partite viene nuovamente licenziato.

Prova a tornare nella più confortevole Serie B con il Mantova, ma resiste fino a febbraio. Esattamente un anno dopo si rassegna a scendere in Lega Pro, la terza categoria, tornando nel Nord-Est per guidare il Padova, ma viene cacciato dopo appena 5 partite. Per Attilio Tesser, le ambizioni di allenare ad alti livelli sembrano ormai finite: la sua fama è legata ancora a quel primo magico anno alla Triestina, che è stato però ormai cinque anni fa.

Attilio Tesser al Novara: gli anni dell’impresa

A chiamarlo, adesso, è una società piemontese di Lega Pro, il Novara, che ha di recente cambiato proprietà. È stato assunto un nuovo direttore sportivo, Pasquale Sensibile che è stato uno stretto collaboratore di Walter Sabatini, che rinnova profondamente la rosa: arrivano Alberto Fontana del Torino in porta, Andrea Lisuzzo dal Foggia in difesa, il promettente attaccante argentino Pablo Gonzalez, e soprattutto Marco Rigoni. Il regista ex Triestina diventa l’uomo attorno a cui Attilio Tesser intende costruire il suo Novara.

La stagione è esaltante, e la squadra piemontese guida la classifica, conducendo anche una straordinaria campagna in Coppa Italia, cedendo solo 2-1 contro il Milan agli ottavi di finale. Il Novara vince il campionato e torna in Serie B per la prima volta dal 1977. La società opera pochissimi cambi (Michel Morganella e Francesco Marianini sono gli unici grandi innesti), e Tesser fa il resto: a fine stagione i piemontesi sono terzi, e ottengono un’altra clamorosa promozione, stavolta in Serie A, da cui mancavano addirittura dal 1956.

Tesser torna così dopo cinque anni ad allenare nel massimo campionato italiano, stavolta alla guida di quella che è una “sua creatura”. Ma in estate Sensibile scende a Genova per diventare il direttore sportivo della Sampdoria, retrocessa in Serie B, e al suo posto arriva Mauro Pederzoli. La dirigenza, contrariamente al passaggio dalla Lega Pro alla B, decide di operare un profondo rinnovamento della rosa: 15 nuovi giocatori, tra cui Granoche, Meggiorini, Morimoto, Radovanovic, Jeda e Dellafiore.

Dopo un buon inizio, che comprende anche una storia vittoria sull’Inter, il Novara da ottobre frana, ottenendo solo tre pareggi in 14 partite, e a fine gennaio Tesser viene esonerato. A marzo il Novara lo richiama e, nonostante la retrocessione, lo riconferma anche per la nuova annata, nel tentativo di far ripartire il progetto e tornare nella massima divisione italiana. Ma i pezzi migliori della rosa vengono ceduti, e Tesser non riesce a trovare la quadra, così a ottobre 2012 viene nuovamente allontanato dalla panchina, questa volta definitivamente.

Artro Tesser allenatore durante Cosenza - Modena Fonte:

Attilio Tesser, re delle promozioni

Difficile pensare che uno possa costruirsi un nome come allenatore una volta superati i 55 anni. Quando Tesser torna a lavorare, dopo circa un anno e mezzo lontano dai campi, è il gennaio 2014 e il mondo del calcio italiano lo conosce essenzialmente come un buon allenatore che ha fatto cose egregie a Novara e nulla più. La Ternana lo chiama a sostituire Mimmo Toscano, lui ottiene la salvezza e l’anno dopo centra un bel 12° posto, valorizzando soprattutto Fabio Ceravolo.

Nel 2015 accetta la proposta dell’Avellino, sempre in Serie B e con Francesco Tavano in attacco, ma delude e dopo trentadue giornate viene esonerato di nuovo: è il sesto esonero in 17 stagioni da allenatore professionista. Per il tecnico trevigiano diventa necessario, un’altra volta, scendere di categoria per trovare una nuova occasione. Ed è così che, dopo il ricco antipasto di Novara, inizia la storia di Attilio Tesser e delle promozioni inaspettate.

In Lega Pro approda alla Cremonese, portandosi ancora dietro come vice il fidatissimo Mark Strukelj e facendosi acquistare alcuni dei suoi pupilli dei tempi di Novara: Giuseppe Gemiti, Simone Pesce e Filippo Porcari. La Cremonese di Tesser vince il campionato e passa in Serie B e – dopo alcuni innesti (Paulinho, Ujkani, Castrovilli) – fa un ottimo avvio di campionato, arrivando a lottare per un’altra clamorosa promozione.

Nella seconda parte di stagione però la squadra crolla, infilando 15 partite senza vittorie, e alla 37a giornata, con i lombardi a rischio play-out, Tesser è nuovamente esonerato.

Non demorde e riparte ancora dalla Serie C, stavolta a Pordenone.

La rosa non sembra nulla di che, nonostante alcuni buoni elementi come Emanuele Berrettoni e Patrick Ciurria, eppure Attilio Tesser fa un altro miracolo: vince nuovamente il campionato e si riprende la Serie B.

Grazie ad alcuni innesti mirati (Tommaso Pobega, Michele Di Gregorio), il Pordenone vive un’altra stagione incredibile, e di nuovo a Tesser sembra di rivivere il miracolo di Novara. I veneti chiudono quarti in classifica e salgono fino alla semifinale dei play-off, espugnano 1-0 Frosinone all’andata, ma tra le mura amiche perdono 2-0, e il sogno s’infrange.

A questa delusione segue quella della stagione 2020/2021, dove con una rosa indebolita Tesser non riesce a replicare i buoni risultati dell’anno prima. Ad aprile, dunque, è nuovamente esonerato. Ad ogni modo però ormai la sua fama è solida: per ben tre volte ha preso una piccola squadra di Serie C e l’ha portata immediatamente alla promozione nel campionato cadetto, per poi arrivare a lottare più o meno a lungo per conquistare la Serie A.

È un piccolo record personale, destinato però ad allungarsi: nell’estate del 2021 passa al Modena, che subito si rinforza con alcuni elementi di buona esperienza come Matteo Ciofani e Luca Tremolada, e a fine stagione è di nuovo promosso.

Gli emiliani conquistano infatti il campionato di Serie C e poi anche la Supercoppa di Serie C, che Attilio Tesser aveva già vinto una volta col Novara, 12 anni prima. Nella stagione attuale è quindi ancora in Serie B, inseguendo un’altra volta il sogno: il Modena, che manca dalla Serie A dal 2004, si trova ora a pochi punti dai playoff.

Attilio Tesser: tutte le promozioni che l’hanno reso celebre

La storia di Attilio Tesser da Montebelluna, 65 anni il prossimo giugno, non è ancora finita e chissà quali altre sorprese potrebbe riservarci. Per adesso, il suo palmares parla di 4 vittorie del campionato di Serie C e altrettante promozioni conquistate dalla terza alla seconda categoria del calcio italiano.

Novara nel 2009/2010, Cremonese nel 2016/2017, Pordenone nel 2018/2019 e Modena nel 2021/2022. A queste si aggiunge ovviamente la storica promozione in Serie A ottenuta sempre col Novara nel 2010/2011, arrivando terzo in classifica e vincendo i playoff.

Insomma, se avete una squadra in Serie C e passare di categoria, chiamate ‘Mister Promozione’ Attilio Tesser. Ma non ora, per favore: è impegnato a Modena.

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