E’ durata appena ventuno minuti l’assemblea dei soci del Milan.
Secondo quanto riporta Sportmediaset, venerdì scorso sono arrivati 22 milioni di euro da parte dell’azionista di maggioranza Yonghong Li come tranche dell’aumento di capitale previsto. Poco più di 27 milioni erano stati già versati entro settembre, dato che porta dunque a 49 milioni il complessivo sui 60 stabiliti nell’assemblea dei soci di aprile, la prima dopo il passaggio di proprietà da Fininvest. Il bilancio relativo al periodo 1 gennaio-30 giugno 2017 con rosso di 32.6 milioni è stato approvato a maggioranza, con l’astensione della piccola azionista Cristina Raimondi.
L’amministratore delegato Marco Fassone ha anche risposto alle domande degli azionisti, spiegando che il Milan non interverrà sul mercato a gennaio “a meno che non sia strettamente necessario”.
La società prevede il pareggio di bilancio “nel terzo anno di gestione”, ovvero nel 2019-2020, anno in cui non è stata esclusa l’ipotesi di una quotazione in borsa.
Nonostante il passivo “la gestione ordinaria migliora”, in particolare alla voce legata a ricavi, indebitamenti e gestione dei calciatori. Il club lombardo non esclude inoltre che oltre ai 60 milioni di euro di aumento di capitale possano esserci “altre sottoscrizioni fino a un massimo di 120 milioni”.
Quella di avere uno stadio di proprietà resta una “priorità nel medio termine” per il Milan. La preferenza resta legata a San Siro, impianto in cui vorrebbe giocare anche l’Inter. Proprio per questo motivo la società rossonera sta “svolgendo delle ricerche” tenendo anche in considerazione “le preferenze dei tifosi”.
Per quanto riguarda il verdetto dell’Uefa relativo al piano di “voluntary agreement” sui conti del club presentato nei giorni scorsi in Svizzera dai vertici rossoneri, una decisione è attesa “entro Natale”. Dal Milan trapela “soddisfazione” per il piano presentato pur con la consapevolezza che “si tratta del primo caso” e che “la decisione potrebbe non essere soltanto economica”.
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