Ha giocato come se fosse stato ancora a Malaga, nelle Finals di Davis, in mezzo a un tripudio di tricolori e di maglie di squadre italiane. Tra tifosi in delirio che indossavano con orgoglio le t-shirt del Milan, dell’Inter, del Napoli o della Lazio, Matteo Berrettini è sceso in campo a Melbourne col colore della sua squadra del cuore, la Fiorentina. Una maglia viola sgargiante, quasi una copertina del suo trionfale ritorno in Australia. Già perché “The Hammer” ha vinto e lo ha fatto in modo convincente contro Cameron Norrie, approdando al secondo turno del primo Slam dell’anno. A differenza della “sua” Fiorentina, sconfitta una manciata d’ore prima a Monza in campionato.
- Berrettini deluso per la Fiorentina ma grintoso contro Norrie
- La battaglia col britannico e la grande reazione dopo il primo set
- Australian Open, ora Rune: "The Hammer" è tornato e ora ci crede
Berrettini deluso per la Fiorentina ma grintoso contro Norrie
Non proprio il migliore dei prepartita, dunque, per Matteo, amareggiato davanti alla tv per le cattive notizie provenienti dall’Italia. I suoi beniamini viola non vincono più. Lui, invece, ha ricominciato. E alla grande. Supportato dal gran tifo degli italiani d’Australia, che sembrano scaldarsi più per lui che per il glaciale Sinner, ha infiammato la già rovente Kia Arena sfruttando la velocità del greenset di Melbourne. Chissà, una superficie che un po’ ricorda l’erba di Wimbledon, quella dove ha colto il suo miglior risultato in uno Slam, la finale di Wimbledon persa contro Novak Djokovic nel 2021. E quando batteva Norrie nella finale del Queen’s.
La battaglia col britannico e la grande reazione dopo il primo set
Un Berrettini grintoso, famelico, trasformatosi in un bombardiere dalla linea di fondo, con un servizio al fulmicotone: 32 ace per lui. Nonostante tutto, il primo set si era chiuso male. Ko al tie-break, con Norrie bravo a piazzare un paio di colpi chirurgici e a replicare ai passanti dell’italiano. Poi un doppio fallo di Matteo e il 7-4 per l’inglese: accidenti. Ma l’azzurro è ripartito senza abbattersi, anzi con ancora più grinta di prima. Da urlo la reazione nel secondo (6-4) e nel terzo set (6-1), poi il quarto con due palle break annullate subito a Norrie e il break piazzato all’ottavo gioco, dopo aver sprecato tre occasioni nel sesto. Chiusura sul 6-3, urlo liberatorio e bacini ai tifosi, anzi soprattutto alle tifose. Berrettini è tornato.
Australian Open, ora Rune: “The Hammer” è tornato e ora ci crede
Al secondo turno sfiderà un claudicante Holger Rune, che ha rischiato di uscire subito contro Zhizhen Zhang: 4-6 6-3 6-4 3-6 6-4. Intanto per il momento è bello tornare a godere per una vittoria importante. “È passato tanto tempo dall’ultima volta in cui ho vinto un match all’Australian Open, sono molto felice”, le parole diffuse da Berrettini sotto il sole australiano. “Grazie a tutti per l’atmosfera, è stata super e ho provato sensazioni incredibili. Cerco solo di godermi ogni singola partita, l’anno scorso ho visto il torneo da casa, ora sono tornato e questa ed è la sensazione più bella, la migliore. Non è mai facile giocare con un mancino come Norrie: tre anni fa me ne è capitato uno niente male in semifinale”. Vale a dire Rafa Nadal.