Continua a tenere banco il caso Novak Djokovic, il tennista serbo numero uno del mondo ormai da giorni “prigioniero” (che prigioniero non è, ovviamente) del Governo australiano dopo la confisca del suo visto d’ingresso, dato che non è stata ritenuta valida l’esenzione dalla vaccinazione ani Covid presentata. Domani mattina alle ore 10.00 (mezzanotte ora italiana) ci sarà la risposta del giudice all’appello del Djoker, che ha chiesto di poter entrare ugualmente nel paese per poter disputare gli Australian Open. Ancora non si sa nulla di ufficiale riguardo alla risposta dell’Australia, ma dal New York Times provano a spoilerare come andrà la vicenda, e anche il Tribunale di Melbourne espone la propria linea.
Novak Djokovic, ecco cosa risponderà l’Australia secondo Ben Rothenberg
Ben Rothenberg è un importante giornalista del New York Times, che questa mattina su Twitter ha pubblicato un post nel quale spoilera quello che risponderà il governo australiano alla richiesta di Nole di poter giocare gli Australian Open:
Secondo Rothenberg l’Australia andrà a sottolineare il proprio status di Stato Sovrano, per cui l’esito sembra scontato:
“Il governo australiano ha depositato la sua risposta di 13 pagine al documento di appello per l’espulsione di Djokovic: l’udienza inizia a mezzanotte, ora italiana. A mio avviso sono due i punti chiave, ecco quali: “Non esiste una garanzia di ingresso da parte di un non-australiano in Australia”. L’Australia, in quanto paese sovrano, mantiene la massima discrezionalità su chi lascia entrare nel suo paese”.
“E poi, nella sua conclusione l’Australia chiarisce che, anche se Djokovic avesse successo nel suo ricorso contro la decisione iniziale, conserva il diritto di trattenere nuovamente Djokovic. Quindi una vittoria nel “primo round” per Djokovic, legalmente, potrebbe semplicemente significare l’inizio di un “secondo round”.
Novak Djokovic, ecco la posizione del Governo: l’esito sembra scontato
Arrivano anche delle conferme, perché è ora lo stesso tribunale di Melbourne ad anticipare quale sarà la sua linea nel corso dell’udienza. Il Governo continuerà a sostenere che Novak Djokovic non è vaccinato e dunque non potrà partecipare agli Australian Open. Il Governo motiverà la decisione ricordando che l’infezione da Covid non è una motivazione sufficiente per ottenere l’esenzione medica e che il tennista non ha fornito prove evidenti di controindicazione al vaccino.
Inoltre, nonostante la domanda di Nole soddisfacesse i requisiti per viaggiare in Australia senza doversi sottoporre alla quarantena, verrà ricordato come il Ministro dell’Interno abbia il potere di verificare le prove e di cancellare il visto.
In un altro passo importante del documento visionato, il Governo australiano ci tiene a sottolineare la propria facoltà di invalidare il visto anche nell’eventualità in cui il tribunale abbia dato ragione a Djokovic revocando la prima cancellazione. Come si legge sulla Gazzetta dello Sport, infatti, si sottolinea come “‘Australia, in quanto paese sovrano, mantiene la massima discrezionalità su chi lascia entrare nel suo Paese” e oltre a ciò, “non esistono garanzie di ingresso da parte di un non cittadino australiano”.
Come ribadiamo, quindi, l’esito di tutta la vicenda appare ormai davvero scontato, e con ogni probabilità Novak Djokovic non parteciperà agli Australian Open.
Novak Djokovic, ancora sostenitori e critici: chi lo sostiene e chi no
Mentre ci stiamo muovendo verso la conclusione di questa francamente brutta vicenda, continuano i messaggi a Djokovic sia a sostegno della sua situazione sia di biasimo per il suo status vaccinale. A sostenere la lotta del Djoker ci ha pensato nella giornata di oggi Vasek Pospisil, numero 133 del mondo e fondatore, assieme al numero 1 serbo, della Professional Tennis Players Association:
“Indipendentemente dalle vostre opinioni riguardanti la situazione in Australia con Novak ed altri giocatori, va notato il silenzio dell’ATP. Nemmeno un breve comunicato in 4 giorni. Hanno già mostrato ripetutamente che non gli importa niente dei giocatori; ora stanno dimostrando persino una totale mancanza di leadership quando messi alla prova da problemi seri”.
Chi invece è contro la scelta e la battaglia di Djokovic è Tomàs Carbonell, capitano della spedizione spagnola in ATP Cup che oggi ha perso contro il Canada. Non in modo diretto, ma lanciando una evidente frecciata al campione di Belgrado esprime la propria posizione sulla vicenda:
“Per quanto riguarda il team Spagna possiamo garantire due cose: lotteremo fino alla fine e abbiamo tutti il nostro passaporto Covid”.