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Australian Open, Sinner carico: "Nel 2024 andrò a caccia. Non vedevo l'ora di tornare in campo"

Nel Media Day che precede il via degli Australian Open il giocatore italiano s'è mostrato sereno e pronto alle sfide che la nuova stagione gli metterà davanti.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Finalmente si ricomincia. E Jannik Sinner è davvero tirato a lucido per il via della nuova stagione, che per lui scatterà ufficialmente nella notte tra sabato e domenica alle 2 italiane, quando scenderà in campo contro Botic van de Zandschulp nel match di primo turno degli Australian Open che aprirà ufficialmente il programma sul campo centrale.

Una bella vetrina, più che meritata peraltro, per il giocatore di San Candido, che s’è concesso ai microfoni delle tante tv e testate accorse a Melbourne per provare a carpirne i segreti, convinte che in quel ragazzotto alto e col ciuffo rosso in testa possa nascondersi il vero dominatore del circuito per gli anni a venire (chi è scaramantico faccia tutti i debiti del caso).

La ripartenza è quella giusta: “Buone sensazioni”

Sinner a Melbourne è arrivato da più di una settimana e s’è ambientato in fretta al clima caldo (ma non torrido, come un anno fa) dell’Australia. Le due partite disputate al Kooyong Classic sono servite per togliere di dosso un po’ di quella ruggine accumulata nel corso di 6 settimane e mezzo di lontananza dal campo, ma per quanto visto contro Polmans e Ruud la sensazione è che il tocco magico di fine stagione gli sia rimasto, eccome.

“Direi che la marcia di avvicinamento al torneo è stata buona. In Europa adesso fa troppo freddo per allenarsi, in Australia la temperatura è ottimale e i due match giocato nei giorni scorsi mi hanno lasciato in eredità sensazioni molto positive. Avevo bisogno di ritrovare il feeling con la partita, la voglia di competizione che viene fuori quando c’è un avversario dall’altra parte della rete. Sono venuto a Melbourne con l’obiettivo di dare e soprattutto di cercare di raggiungere il massimo. E sarà così per tutta la stagione”.

Il nuovo “ruolo” di Jannik: “Quest’anno sarò cacciatore”

Il 2024, lo hanno detto in tanti, sarà probabilmente l’anno della definitiva consacrazione. Jannik lo affronterà con grande umiltà, voglioso però di migliorare i numeri di un 2023 che ha raccontato di una crescita esponenziale (64 partite vinte, 4 titoli ATP e la Davis Cup vinta da leader assoluto). “Però mi sono preparato per questo, cioè per cercare di fare ancora meglio. Inutile nascondersi: ci saranno settimane in cui le cose andranno bene e raccoglierò tanto e altre nelle quali la caccia sarà meno proficua, ma questo fa parte del gioco. Mettiamola così: quest’anno Sinner ha deciso di voler andare “a caccia”, cercando di portar via quante più prede”.

Così si spiega anche la scelta di concentrarsi da subito sul primo slam, evitando di scendere in campo nei tornei di inizio stagione. “Ho avuto poco tempo per preparare la nuova annata. Ammetto che avrei voluto godermi qualche giorno di riposo in più, ma va bene così. Ogni scelta è pensata e concordata con i miei coach, con i quali c’è sintonia su tutta la linea. E Cahill mi sta dando una prospettiva su tante cose, non solo sul tennis”.

L’aspetto mentale e il vero punto di svolta

Van de Zandschulp è il primo ostacolo lungo il cammino, e a conti fatti nemmeno il più semplice possibile. Sinner lo sa bene e non vuol lasciare nulla al caso, ben sapendo poi che le attese nei suoi confronti saranno moltiplicate rispetto al passato. “Io per primo voglio cercare di migliorare e fare ancora di più grande rispetto alla passata stagione. Per questo mi sono concesso soltanto pochi giorni di riposo assoluto rispetto agli anni passati, anche perché avevo una grande voglia di tornare a giocare e sentire il gusto della sfida. L’aspetto mentale nel tennis ormai è predominante e pertanto non vedevo l’ora di essere nuovamente in competizione, con me stesso e con i miei avversari”.

Facendo tesoro però degli insegnamenti del passato. “Sarà difficile dimenticare l’emozione provata a Malaga, perché vincere di squadra è una sensazione unica e bellissima. Personalmente però anche la vittoria a Toronto (primo Masters 1000 in carriera) ha rappresentato un punto di svolta nella mia mente: da quel momento in poi tutto è cambiato e ho avuto la forza per spingermi ancora oltre”.

La nuova racchetta: Sinner testimonial preferito a Djokovic

Sinner a Melbourne si presenterà con una nuova racchetta, sempre fornita da Head: il modello Speed MP pesa appena 300 grammi, per complessi 645 centimetri quadrati, e nella pubblicità che l’azienda produttrice ha utilizzato per il lancio il tennista italiano è stato preferito addirittura a Djokovic, che utilizzerà il medesimo modello. Un altro segnale di quanto la Sinnermania abbia raggiunto livelli così alti da far presagire che qualcosa di grosso potrebbe succedere a stretto giro di posta. Una speranza che gli italiani confidano possa rivelarsi tale già entro la fine del mese.

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