Un arbitro giovane, con del potenziale, ma che vive ancora molti alti e bassi. Internazionale dal 2022, Michael Fabbri è un fischietto che non tollera il gioco duro e le proteste.
Arbitro e geometra
Michael Fabbri è nato a Faenza l’8 dicembre 1983. Geometra di professione, ha iniziato ad arbitrare a 17 anni nella categoria Giovanissimi nella sezione di Ravenna per poi effettuare una rapida carriera. Nella stagione 2009/10 il suo esordio in Lega Pro, nel 2012 il passaggio al Can B e già l’8 maggio 2013 arriva l’esordio in serie A in Cagliari-Parma (0-1): Fabbri estrae un solo cartellino, un’ammonizione all’emiliano Gobbi. Il 1 luglio 2015 il passaggio definitivo al Can A e alla 1a giornata, arriva la sua prima espulsione nella massima serie: Sampdoria-Carpi 5-2, all’81’ il cartellino rosso per somma di ammonizioni al blucerchiato Ivan. Dal 1 gennaio 2019 Fabbri è ufficialmente un arbitro internazionale insieme a Maurizio Mariani per sostituire gli uscenti Luca Banti e Paolo Silvio Mazzoleni.
Mea culpa
In passato quotidiani e commentatori hanno affibbiato a Fabbri voti alti e sonore bocciature. La continuità pare essere il principale problema di questo fischietto, non esente da errori anche quando utilizzato al Var. Tra i più gravi quello del 2 dicembre 2018 all’Olimpico durante Roma-Inter (2-2): sullo 0-0 l’arbitro Rocchi non vede un rigore per i giallorossi per un contatto tra D’Ambrosio e Zaniolo, risultato netto al video. Fabbri, al Var, tace, si scatenano le polemiche e il giorno dopo il presidente dell’Aia Marcello Nicchi racconta che i due arbitri si sono scusati, ammettendo l’errore.
Relax nell’orto
Fabbri ha raccontato di studiare a fondo le squadre che deve arbitrare, utilizzando le statistiche e anche la piattaforma wyscout, che analizza le caratteristiche dei singoli giocatori. Per eliminare lo stress da partita ama invece recarsi in campagna e curare il suo orto.