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Le gravi dichiarazioni del sindaco-presidente Bandecchi su Juve e Gravina: interviene la Procura Federale, poi le scuse

L'ANSA ha svelato la decisione della Procura Federale a carico del presidente della Ternana, eletto sindaco della città

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Quando meno te l’aspetti, per via dell’orario insolitamente mattiniero, ecco che viene battuta una notizia straripante per via e per attore principale, il neo sindaco di Terni Stefano Bandecchi, e i destinatari del suo messaggio.

Juventus e Gabriele Gravina, presidente della Figc, sono i protagonisti dello sfogo neanche poi così velato del presidente della Ternana, che si trova al centro di un’indagine della procura federale stando a quel che risulta all’agenzia ANSA. Una decisione che ha portato Bandecchi a scusarsi.

Bandecchi, la procura federale apre fascicolo

Ebbene, la procura federale chiusa la vicenda riguardante la Juventus per quel che riguarda la manovra stipendi appena ieri, si trova di nuovo indaffarata ma a causa del numero uno della Ternana, Bandecchi. E per una questione delicata, indubbiamente per il peso istituzionale dell’interlocutore e del numero uno della Federazione, chiamato in causa proprio dal neo sindaco.

Fresco di elezione a primo cittadino della Terni operaia che però sarà guidata da un esponente indipendente di destra, Bandecchi non si è sottratto a commenti post sentenza e ha svelato la sua posizione rispetto a società, ovvero Juventus, e presidente della Figc.

“Hanno rubato (riferendosi alla Juve, ndr), Gravina? Cambi spacciatore”, queste le frasi incriminate su cui torneremo dopo.

Le scuse di Bandecchi

Qualche ora dopo la notizia dell’indagine, però, il presidente della Ternana, travolto dalle polemiche, ha deciso di chiedere scusa cercando di spiegare le sue parole:

“Intendo precisare di non aver mai avuto intenzione di offendere il presidente federale Gabriele Gravina, rinnovando nel contempo la totale stima verso il suo l’operato da sempre sostenuto anche nelle sedi e nelle assemblee istituzionali. Il sottoscritto ha in realtà risposto a una affermazione di un giornalista che attribuiva alle parole del presidente federale sul patteggiamento della Juventus dinanzi al tribunale federale un significato per il quale era più importante salvaguardare un asset economico piuttosto che le normative nella specifica materia. Non condividevo tale affermazione e precisavo nel prosieguo dell’intervento che ‘se quelle erano effettivamente le parole pronunciate dal presidente Gravina’, quest’ultimo avrebbe male espresso un concetto basilare, non essendo possibile anteporre l’interesse di un singolo soggetto alla giustizia che deve essere equa ed eguale per tutti”.

“Non ho nessun problema – ha sottolineato ancora Bandecchi -, Gravina può farmi stare fuori dai campi di calcio se questo è quello che pensa dopo ciò che ha detto e può denunciarmi all’autorità giudiziaria se lo ritiene opportuno. Io confido nel fatto che Gravina è stato sempre un uomo intelligente. Detto questo facesse lui”.

L’antefatto, le frasi del presidente Gravina

Il presidente federale, poco prima delle provocatorie dichiarazioni di Bandecchi, si era espresso con toni distensivi sul patteggiamento tra il club bianconero e la procura Figc, che ha chiuso una vicenda che rischiava di trascinarsi oltre.

“Gravina intende chiedere l’autorizzazione per adire le vie legali, a tutela della sua immagine e di quella della stessa Federazione”, riportava l’ANSA nella mattinata di mercoledì 31 maggio. Una anticipazione prevedibile, vista l’entità della affermazioni del patron della Ternana.

Fonte: ANSA

Stefano Bandecchi subito dopo la proclamazione

L’attacco alla Juventus

Intervenendo ai microfoni di TvPlay a poche ore dalla sentenza sul secondo filone di indagine sulla Juventus, Bandecchi aveva detto, nel suo linguaggio straripante e privo di alcun filtro, come interpretava questo momento storico per il calcio italiano. Una opinione diretta sulla Juventus, la sua che, poi, ha investito con parole e toni alquanto esagerati e spropositati lo stesso Gravina:

“Lo sport deve adattarsi alla giustizia regolare, se è dimostrato che hai rubato vai in galera, punto e basta. Secondo me la Juventus ha rubato? Sì, le indagini dicono questo”. E ancora, con riferimento al commento del presidente federale sul verdetto (“Ritengo sia il risultato più bello per il calcio italiano. Ci auguriamo di aver riportato serenità”), Bandecchi aveva aggiunto: “Con tutto il rispetto per Gravina penso che debba cambiare spacciatore. Ha detto qualcosa di gravissimo per un uomo con una carica come la sua. Ha sbagliato, quello che ha detto non ha né capo né coda, forse voleva dire qualcosa di diverso. Non esiste nessuno di considerabile sopra le leggi, perché sennò – scusate – io domani vado a fare una rapina in banca e con quei soldi risolvo i miei problemi”.

L’imprevedibilità esuberante di Bandecchi

Bandecchi non è affatto nuovo a comportamenti simili e qualche mese fa era stato al centro di un caso eclatante, per aver sputato in risposta ai propri tifosi e spiegato con delle parole alquanto colorite questo suo comportamento, in conferenza stampa.

“Non sono Gesù Cristo”, la sua replica allora.

A gennaio, invece, Bandecchi ha subito un sequestro preventivo da 20 milioni di euro, per una presunta maxi-evasione fiscale riguardante il progetto Unicusano.

Le gravi dichiarazioni del sindaco-presidente Bandecchi su Juve e Gravina: interviene la Procura Federale, poi le scuse Fonte: ANSA

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