13 aprile 2022. il Bari rinasce dalla polvere dei Dilettanti e sotto la guida di Michele Mignani centra la Serie B, vincendo il Girone C della Terza Serie nazionale. A un anno di distanza tutto è apparecchiato perché Bari possa ancora festeggiare, perché i biancorossi sono terzi in Serie B e, se inseguire il Genoa secondo candidato alla promozione nella massima categoria può far deragliare, mantenere la migliore posizione playoff renderebbe gli spareggi alla portata di Cheddira & soci.
Il tecnico dei ‘Galletti’ ha raccontato le emozioni e le prospettive del torneo a ‘La Gazzetta dello Sport’: “Il Bari guarda se stesso, né davanti, né dietro, bisogna fare punti; li fa chi è davanti, li fa chi è dietro, li dovremo fare perciò noi. Gli scontri diretti mi intrigano per la maniera in cui li prepari, ma valgono come le altre gare: siamo attesi lunedì dal SudTirol, all’ultima dal Genoa. Essere terzi certifica il buon lavoro svolto dalla squadra: siamo una matricola e io stesso sono un esordiente, i risultati premiano il nostro lavoro. I playoff da terzi? Salire con quattro 0-0 è una opportunità, ma potrebbe diventare arma a doppio taglio: ne parleremo al momento giusto. Ho due precedenti come spareggi, con l’Olbia in Serie D abbiamo vinto il derby a Sassari, venendo poi ripescati in Serie C, mentre contro il Cosenza il Siena fu falcidiato dalle assenze”.
Oltre a rivelare qualche segreto della cavalcata autorevole di una matricola che non può per tradizione e amore della piazza vestire solo i panni della neo-promossa, Mignani racconta chi è stato fonte di ispirazione: “I giocatori hanno capito quanto sia prezioso l’equilibrio, sanno stare in campo e leggere i vari momenti nei 90′; un nostro segreto è la continuità, nel gruppo che ha vinto la Serie C in diversi avevano militato tra i cadetti e questo conta, ma quest’anno provo una soddisfazione maggiore, non avevamo l’obbligo della promozione. Metto la vittoria di Latina che è valsa la Serie B tra i miei ricordi più importanti in panchina, assieme a quello spareggio in Sardegna e all’esordio a Parma in Serie B, sono stati Beretta a Siena e Pioli a Grosseto a solleticare in me l’idea di allenare, mentre Boskov e Fabbri sono stati i tecnici che mi hanno dato di più per il carisma, una loro frase spiegava un mondo”.