La partita più dura possibile nel momento più delicato possibile. Il che fa capire quanto stasera Milano non avrà proprio un bel niente da perdere: al Palau Blaugrana il pronostico penderà tutto dalla parte del Barcellona, che si ritroverà a fare i conti con una versione dell’Olimpia che definire rabberciata è poco. Con Messina costretto a fare lo slalom tra mille problemi, infortuni, assenze, gestioni tecniche e chi più ne ha, più ne metta. Una montagna enorme da scalare per una squadra che, al netto della vittoria ottenuta domenica scorsa in campionato contro la Virtus, in Europa sa perfettamente di essere già andata abbondantemente oltre il confine.
- Lo e Mirotic, arrivederci al 2024. E ora si riapre il mercato
- Messina senza timore: "Mancano pedine chiave, ma proviamoci"
- Shields e Melli i fattori chiave. Barça col dubbio Abrines
Lo e Mirotic, arrivederci al 2024. E ora si riapre il mercato
Milano ha perso Nikola Mirotic e Maodo Lo a tempo indeterminato. O meglio, un tempo c’è già: non rientreranno prima del nuovo anno, col play tedesco che potrebbe star fuori nella migliore delle ipotesi un mese, mentre il montenegrino è destinato a restare a guardare i compagni molto più a lungo, almeno fino a metà febbraio. Problema enorme per Messina, costretto a fare i conti con una coperta che di colpo è diventata cortissima, con Kevin Pangos che nemmeno in questa situazione di contingenza ed emergenza è stato scongelato dal freezer dove è stato rinchiuso, aspettando il momento per provare a imbastire qualche scambio (la finestra si apre proprio oggi) che possa portarlo altrove con percorso inverso effettuato da pedine ritenute funzionali al progetto.
Intanto stasera nel ruolo di play si alterneranno Flaccadori e Hall, quest’ultimo decisamente adattato alla situazione. Non ci sono molte altre carte da giocare: anche nello spot di ala Messina ha poche alternative, e allora guardare al mercato diventa un’esigenza. Matt Morgan o Nico Mannion sono due nomi graditi, ma per ora le trattative non decollano.
Messina senza timore: “Mancano pedine chiave, ma proviamoci”
In mezzo, come detto, c’è la trasferta in terra catalana. Durissima a prescindere, ma che il momento rende ancora più improba. Messina ha provato a guardare comunque qualcosa che potesse somigliare a ciò che fa rima con positivo. “Non avremo molto da perdere e questa situazione di emergenza potrà servire da sprone a più d’uno per fare meglio di quanto avrebbe potuto fare in condizioni normali. Devo dire che i ragazzi si sono allenati con grande impegno e senso di responsabilità in questi giorni, per cui qualcosa di buono può e deve venirne fuori. Il Barcellona è una squadra forte tecnicamente, che ha fisicità, profondità ed esperienza. Chiaro che a noi mancheranno pedine chiave, ma questo non deve diventare un alibi”.
Non lo diventerà nel momento in cui l’Olimpia saprà dimostrare di poter essere all’altezza del compito assegnato, al netto delle assenze altisonanti a roster. Ma per provare a riaccendere la fiammella di speranza con vista sui play-off, qualche W deve necessariamente uscire dal cilindro. Anche se stasera (ore 20,30, diretta Sky Sport e Dazn) l’asticella sarà posta davvero in alto.
Shields e Melli i fattori chiave. Barça col dubbio Abrines
La vittoria sulla Virtus però ha riconsegnato un po’ di quella fiducia e serenità che Milano aveva smarrito lungo la via. La prospettiva di riprendere in mano il proprio destino anche in campionato, evitando di restare fuori dalla lotta a un piazzamento tra le prime 8 al termine del girone d’andata (quello che qualifica per la Coppa Italia), da domenica scorsa è un po’ più lontana.
L’Olimpia a Barcellona si affiderà all’estro del solito Shields, ma anche alla capacità di Melli di prendere per mano i compagni in difesa quando più se ne avvertirà il bisogno. Nel Barça potrebbe non essere della partita Alex Abrines, ma Grimau ne ha di pedine intercambiabili da sfruttare a seconda del momento. E soprattutto non vuol perdere ulteriore terreno dal Real capolista, che ieri sera ha fatto il suo come da copione contro il Bayern.
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