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Basket NBA, la Francia domina il Draft: Zaccharie Risacher prima scelta agli Haws, Sarr con la 2 a Washington

Nella notte del Draft Risacher scelto dagli Hakws alla 1 e Sarr da Washington alla 2. E oggi nel secondo giro potrebbe toccare a Bronny James

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Da un francese a un altro: Zaccharie Risacher è la prima scelta al Draft NBA 2024, un anno dopo Victor Wembanyama che pure, a confronto con il suo successore, riuscì a creare un hype attorno a sé decisamente superiore. Perché la classe 2024 non era certo tra quelle che attiravano le attenzioni come quelle che l’hanno preceduta: l’Nba ha spostato il suo baricentro verso l’Europa, con la Francia che ha fatto doppietta pensando alla seconda chiamata che ha avuto per protagonista Alex Sarr (non era mai successo prima: due extra americani nelle prime due posizioni), ma è chiaro che rispetto a un anno fa il mondo è totalmente cambiato.

Risacher carico: “Atlanta per me è la soluzione ideale”

Risacher però qualcosa da dire l’avrà, su questo nessuno pone dubbi. L’hanno selezionato gli Atlanta Hakws, cui la sorte ha affidato la prima scelta (forse però nell’anno “sbagliato”). Classe 2005, nato a Malaga (dove giocava all’epoca il papà Stephane), Zaccharie s’è messo in luce soprattutto nell’ultima stagione con la maglia del Bourg-en-Bresse, tanto da ricevere il premio di EuroCup Rising Star nel corso dell’ultima competizione europea.

“Sono davvero felice di aver questa opportunità. È un momento per me speciale: penso di poter dare una mano ad Atlanta e di poterlo fare da subito, consapevole del carico di attese che ricadranno sulle mie spalle. Arrivo però nella squadra giusta e non vedo l’ora di cominciare”. Risacher è alto 207 centimetri e se è stato scelto alla numero 1 è perché, oltre ad avere spiccate attitudini difensive, è anche un ottimo tiratore dall’arco (56% nell’ultima stagione di EuroCup). I suoi idoli sono Kevin Durant, Klay Thompson e… Ray Allen. Si, proprio Ray, probabilmente il miglior tiratore da tre punti della storia prima dell’avvento di Steph Curry.

Alex Sarr s’accontenta della seconda chiamata

La Francia, come detto, ha banchettato nella notte del Barclays Center: Alex Sarr, imponente ala-centro di 213 centimetri, per settimane ha sperato anche di essere chiamato alla numero 1, ma alla fine s’è dovuto “accontentare” della seconda chiamata, quella dei Washington Wizards. Poco male: dopo aver militato nell’ultima stagione nel campionato australiano nei Perth Wildcats, Sarr è destinato a diventare uno dei giocatori più importanti all’interno del sistema Wizards.

Ma il basket transalpino, che vive un momento di grande prolificità, è andato oltre: alla numero 6 gli Charlotte Hornets hanno selezionato il 18enne Tidjane Salaun, giocatore assai futuribile che verrà presumibilmente lasciato un’altra stagione almeno nel basket europeo (gioca a Cholet) prima di fare il grande salto. Così per la prima volta nella storia nei primi 6 posti del Draft finiscono tre giocatori statunitensi e ben tre giocatori di un altro paese (appunto la Francia): il basket si sta evolvendo, e l’America guarda sempre più fuori dai propri confini.

Sheppard primo statunitense. Occhio a Topic ai Thunder

Due anni senza una prima scelta a stelle e strisce sono un unicum assoluto nella storia del gioco: la guardia Reed Sheppard, chiamato alla 3 dagli Houston Rockets, è il primo statunitense della classe 2024, seguito a ruota da Stephen Castle di UConn (vincitore degli ultimi due titoli NCAA), finito ai San Antonio Spurs, e da Ron Holland, di stanza alla franchigia di G-League Ignite.

Un altro prodotto di UConn, quel Donovan Clingan che peraltro ha origini italiane (ma ha dichiarato che non verrà a giocare per la nazionale azzurra), è finito alla numero 7, chiamato da Portland. Il gigante Zach Edey alla fine è finito a Memphis con la 9, salutato anche dal suo nuovo mentore Ja Morant con particolare enfasi. Per chiudere il cerchio dei francesi, dominatori di questo Draft, c’è da annoverare anche la 25esima scelta dei New York Knicks, che hanno puntato su Pacome Dadiet.

Possibili sorprese? Nikola Topic ai Thunder, direttamente dalla Stella Rossa di Belgrado, e Dalton Knecht di Tennesse, finito ai Lakers, che al secondo giro (si comincerà a chiamare dalle 18 italiane di oggi) potrebbero andare dritti su Bronny James alla 55.

Il mercato entra nel vivo: Bridges ai Knicks (con Anunoby)

Intanto la notte del Draft, come d’abitudine, è servita anche dare la prima vera scossa al mercato NBA, aspettando il via ufficiale della free agent previsto per lunedì 1° luglio. La firma più rilevante è quella di Mikal Bridges che ha salutato i Nets spostandosi di qualche isolato per ritrovare il nucleo storico di Villanova ai New York Knicks. Quest’ultimi hanno pure rifirmato OG Anunoby (212 milioni per 5 anni), mandando segnali bellicosi al resto dell’Est.

Bam Adebayo ha rinnovato per tre stagioni a 166 milioni con i Miami Heat. Importante anche la firma di Scott Barnes, che s’è accordato con i Toronto Raptors per complessivi 270 milioni (di cui 225 garantiti) per 5 anni. Pochi giorni fa il primo colpaccio l’avevano fatto i Thunder spedendo Josh Giddey ai Bulls in cambio di Alex Caruso.

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