Viaggia a gonfie vele la carriera di Alessandro Bastoni, giovane esponente della grande scuola dei difensori italiani. Un ragazzo che, a 22 anni, può giĆ vantare uno scudetto vinto con lāInter e un Europeo conquistato con la Nazionale azzurra.
Un giocatore che sta maturando sempre di più stagione dopo stagione, traendo il massimo dagli insegnamenti dei suoi allenatori. Da questo punto di vista ĆØ molto fortunato perchĆ©, fino ad ora in carriera, ĆØ stato allenato da tecnici di primāordine come Roberto Mancini, Antonio Conte, Gian Piero Gasperini e Simone Inzaghi.
Di questo (e di molto altro) ha parlato in unāintervista concessa a āRepubblicaā soffermandosi su analogie e differenze tra questi quattro allenatori che hanno inciso molto sulla sua formazione calcistica.
āFormando delle ipotetiche coppie, metto Gasperini con Conte e Mancini con Inzaghi. I primi due sono sempre sul pezzo. Inzaghi e Mancini, oltre al fortissimo impegno, curano il contatto umano. Il risultato ĆØ che sei più rilassato nei momenti crucialiā.
āInzaghi ci ha dato la libertĆ che permette di ricordarci che il calcio ĆØ un gioco. Tranne quando perdi. Oggi abbiamo meno possibilitĆ di contropiede. Edin e Romelu sono diversi, ci siamo adattatiā.
āLo schema del lancio per Barella del 2-0 in Inter-Juve? Lo proviamo sempre. Ho vinto lāultima partitella con quello schema. Il problema ĆØ che gli avversari ci studiano, dovremo inventarci cose nuoveā.