Julia Simon, Justine Braisaz e lo scandalo della carta di credito. Potremmo cominciare così ma per mettere a fuoco la premessa è d’obbligo.Ce li vedete Totti e Del Piero all’apice della loro carriera accusarsi di aver sottratto l’uno la carta di credito dell’altro? O, magari, una settantina d’anni fa Coppi e Bartali litigare per un banale assegno addebitato sul conto dell’uno che piuttosto dell’altro?
Con i dovuti paragoni, perché il biathlon non gode certo della medesima attenzione rivolta a calcio o ciclismo, con cifre che girano assai più contenute, una voce rimbalzata in Francia nelle ultime ore ha fatto decisamente scalpore.
- Due che non si sono mai tanto amate
- La ricostruzione dei fatti e l'indagine de L'Equipe
- La frattura insanabile tra Simon e Braisaz
Due che non si sono mai tanto amate
Perché ha contribuito a mettere una volta di più l’una contro l’altra due fuoriclasse di una delle discipline invernali più in voga in terra d’Oltralpe: Julia Simon e Justine Braisaz non si sono mai troppo amate, se non altro per il fatto di essere nate nello stesso anno (1996) e aver condiviso la medesima epoca di grandeur.
E a furia di spartirsi titoli e trofei (la Simon una Coppa del Mondo assoluta, la Braisaz una medaglia d’oro olimpica a Pechino) hanno finito per “condividere” anche qualcosa che non era nelle attese. E che, se mai qualcuno se lo chiedesse, è destinata a dividerle ancora di più.
La ricostruzione dei fatti e l’indagine de L’Equipe
La notizia che per un po’ ha distolto l’attenzione dei francesi dai problemi (piuttosto grossi) di ordine pubblico che interessano le principali città sfocia nel campo delle spy story: Justine Braisaz avrebbe denunciato Julia Simon, accusandola di aver effettuato dei pagamenti online addebitandoli sulla sua carta di credito.
La cifra di per sé non è troppo rilevante (si parla di spese tra 1.000 e 2.000 euro), la modalità però è alquanto singolare: Simon avrebbe utilizzato il pc portatile della rivale per effettuare acquisti, così da non destare alcun sospetto. E avrebbe fatto la stessa cosa, ma per cifre assai più contenute, su un pc portatile di un membro dello staff francese.
Uno scandalo venuto a galla a quasi un anno dall’epoca in cui si sarebbero svolti i fatti (agosto 2022 durante un raduno in Norvegia), con L’Equipe che ha indagato sull’accaduto dopo che nelle scorse settimane gli addetti ai lavori non avevano potuto far altro che constatare le ripetute assenze di Simon ai primi collegiali della nazionale transalpina, intenta a preparare la stagione 2023-24 che partirà a fine novembre a Oestersund, in Svezia.
Dietro ai “motivi personali” con i quali la federazione aveva giustificato l’assenza della campionessa savoiarda si celava evidentemente qualcosa di più grosso, e se la ricostruzione dei fatti è esatta in casa Francia la patata rischia di rivelarsi assai bollente.
La frattura insanabile tra Simon e Braisaz
Simon e Braisaz sono rivali da sempre, e quasi il fatto di essere entrambe francesi l’ha resa ancor più feroce. Gli avvocati di Julia hanno respinto qualsiasi accusa mossa nei confronti della loro assistita, pur se la sensazione è che si tratti delle solite parole di circostanza.
Qualcuno ha avanzato l’ipotesi che Simon abbia voluto fare uno “sgarbo innocente” nei confronti della sua acerrima rivale, che peraltro in Norvegia nell’agosto del 2022 svolse l’ultimo raduno prima di annunciare pochi giorni più tardi di fermarsi per una stagione, essendo in dolce attesa (tornerà alle gare a fine 2023).
Con l’esclusione di Simon dai primi raduni estivi è però facile immaginare da che parte abbia deciso di stare la federazione transalpina: pensare che le due atlete possano nuovamente condividere allenamenti e preparazione ad oggi appare assai improbabile, indipendentemente dalla veridicità o meno dei fatti svelati da L’Equipe (qualora Simon fosse innocente, allora sarebbe Braisaz a passare dalla parte della “cattiva”, avendo voluto infangare la reputazione della rivale).
Di sicuro la stagione col biathlon, benché ancora lontana 4 mesi dal via, s’è già aperta col botto. E paradossalmente potrebbe trarne beneficio a livello di visibilità, con tante atlete di altre nazioni interessate (Wierer e Vittozzi per i colori azzurri).