Quella poltrona Angelo Binaghi se la vuole tenere stretta. E non c’è nulla che potrebbe distoglierlo né tantomeno convincerlo a lasciare la carica di presidente della Federtennis per provare a raccogliere l’eredità di Giovanni Malagò al CONI. Un pensiero che proprio non ha mai sfiorato la mente di Binaghi, che anzi ha proferito parole non troppo concilianti verso la massima istituzione dello sport italiano. Che pure a suo dire non sarebbe affatto la “vera” istituzione principe, perché oggi la nuova gallina dalle uova d’oro è il tennis, e su questo in pochi hanno avuto da ridire.
- L'affondo di Binaghi: "Meglio del tennis non c'è nulla"
- Malagò risponde per le rime: "Binaghi inqualificabile"
L’affondo di Binaghi: “Meglio del tennis non c’è nulla”
Interpellato sull’ipotesi di poter diventare presidente del Coni, Binaghi non le ha mandate a dire all’intervistatore di turno. Tanto da lasciarsi andare a una risposta piuttosto “cattivella”. “Io presidente del Coni? E cosa avrei fatto di male?”, s’è chiesto (ironicamente, ma neanche troppo) il numero uno del tennis italiano.
“Assolutamente no. Io sono presidente dello sport più bello che c’è, peraltro nel momento storico migliore che possa esistere per il tennis italiano. Non scherziamo: siete matti che possa accettare di cambiare direzione proprio adesso? Non ci penso minimamente. Aggiungo un altro aspetto: questo Coni non è quello che abbiamo vissuto durante i decenni passati, pertanto non so cosa avrei mai potuto fare di male per meritarmi una cosa del genere…”.
Parole che lasciano spazio a tante interpretazioni, ma che testimoniano chiaramente una sorta di insoddisfazione da parte di Binaghi nei confronti della massima autorità in campo sportivo nazionale. Le ragioni le conosce lui, ma questo astio non può essere soltanto frutto del caso.
Malagò risponde per le rime: “Binaghi inqualificabile”
Alle parole di Binaghi però ha risposto con durezza Giovanni Malagò, il presidente uscente del CONI (non potrà correre per un altro mandato). “Sono sincero, penso che Binaghi abbia commesso un grave errore, essendo caduto in questo livello di stile. Il CONI va difeso, sia perché è un ente pubblico, sia perché rappresenta in una certa misura lo Stato Italiano applicato al mondo dello sport.
Le cose che ha detto Binaghi non corrispondono al vero e sono offensive sotto ogni punto di vista. La cosa che più mi dispiace è vedere che altre istituzioni del mondo dello sport, anziché difendere pubblicamente il Coni, finiscono per denigrarlo. Non ho molto altro da aggiungere: le parole pronunciate dal presidente della Federtennis si commentano da sole, e qualificano anche chi le ha dette”.
Insomma, uno scontro piuttosto vivace che potrebbe in qualche modo avere anche ripercussioni nella campagna elettorale che dovrà portare alla nomina del successore di Malagò, con le elezioni indette per il prossimo 26 giugno. Ad oggi i candidati sono Ettore Thermes (presidente della Federazione della Vela), Luciano Buonfiglio (Canoa) e Luca Pancalli (comitato paralimpico), quest’ultimo (pare) sostenuto anche da Binaghi e in generale da chi non vuole un candidato vicino a Malagò.