Negli ultimi giorni è scattato un nuovo allarme nel tennis italiano. Niente che riguardi, almeno direttamente, Jannik Sinner e gli altri protagonisti del nostro movimento, ma la presenza delle ATP Finals sul nostro territorio. Il nuovo Decreto Sport non è stato infatti apprezzato dal n°1 dell’associazione tennistica maschile mondiale Andrea Gaudenzi ne tantomeno dal presidente della FITP Angelo Binaghi, il quale si è scontrato con il governo, arrivando anche a prendere in considerazioni le sue dimissioni.
- Il Decreto Sport mette a rischio le ATP Finals
- In realtà si tratta di un rischio relativo
- Binaghi minaccia di andarsene
Il Decreto Sport mette a rischio le ATP Finals
Sono durati poco i festeggiamenti per la prima storica vittoria del primo italiano a Wimbledon che sul tennis italiano si è acceso un preoccupante campanello d’allarme. Il motivo scatenante è il Decreto Sport, che prevede una sorta di collaborazione tra la FITP e Sport Salute (società pubblica) per l’organizzazione dell’evento.
Un cambio in corso d’opera non molto apprezzato dall’ATP, che solo l’anno scorso aveva confermato Torino e l’Italia come sede del proprio evento più importante fino al 2027 – e con forti possibilità che venga prolungato fino al 2030 -, che avrebbe preferito continuare a ragione e a interfacciarmi con la Federazione, azienda che essendo privata consentirebbe una maggiore continuità, tanto che il n°1 del tennis maschile mondiale, Andrea Gaudenzi, aveva mandato una lettera ad Angelo Binaghi.
In realtà si tratta di un rischio relativo
Difficile comunque che questo cambiamento possa effettivamente comportare l’abbandono di Torino come sede delle Finals prima della scadenza del contratto, come ci tiene a specificare Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte intervenuto durante la presentazione del master plan per l’edizione 2025: “Le ATP Finals sono incardinate a Torino, sia per questa edizione che per i primi due anni del quinquennio 2026-2030. Questo indipendentemente dai rapporti e dalle decisioni che vengono assunte a Roma”.
Binaghi minaccia di andarsene
Questa intrusione dello stato nello sport e nello specifico è finita nel mirino anche di alcuni politici come Matteo Renzi. Ma le parole più significative sono quelle di Binaghi, il presidente più vincente di sempre della FITP che certamente dei meriti per la crescita dello sport più famoso della racchetta i Italia ce li ha: “Se il problema è la visione che io ho di quello che deve essere la Federazione italiana tennis nel mondo, perché credo sia una ricchezza per il Paese avere una Federazione di uno sport così grande, universale, che è capace di competere con tutti i colossi mondiali, non solo nel settore tecnico ma anche organizzativo, se questa visione non è condivisa, ebbene, è giusto che ci provi un altro, perché io non conosco altri sistemi nell’interpretare il mandato che mi hanno dato le mie società di continuare a valorizzare quello che gestisco e vincere. Io voglio vincere, e mi chiedono di perdere o di pareggiare non sono capace, bisogna che lo faccia un altro”.
Binaghi, che ne fa anche una questione personale, ribadisce il proprio pensiero, specificando come questo potrebbe essere davvero il momento migliore per lui per salutare il tennis: “Credo che in tutte le cose è giusto che ci sia un inizio e una fine. Credo, e ci ho pensato dopo la finale di Wimbledon, che se ci debba essere un momento per lasciare il tennis, che è stata la mia vita, questo sia indiscutibilmente il momento migliore. Abbiamo vinto tutto. Se il problema è la mia visione il mio mandato è a totale disposizione se ci fosse l’esigenza di chiudere la mia venticinquennale esperienza. Quindi laddove fosse necessario leverei il disturbo”.