Ha fatto piuttosto rumore l’esonero di Sinisa Mihajlovic, tecnico che negli ultimi tre anni e mezzo si era conquistato l’affetto e il pieno sostegno della piazza di Bologna diventando un simbolo della squadra rossoblù.
- Esonero Mihajlovic, una scelta chiaccherata
- L’uscita di Mihajlovic sul suo esonero dal Bologna
- Il chiarimento di Mihajlovic sull’esonero
Esonero Mihajlovic, una scelta chiaccherata
Due giorni fa però la proprietà, alla luce anche del poco felice avvio di stagione, ha deciso che era arrivato il momento di dare una svolta annunciando il licenziamento del tecnico serbo.
Ovviamente, visto quello che rappresentava Mihajlovic per Bologna e considerato anche il momento dell’anno, il provvedimento preso dalla società ha suscitato parecchie reazioni tra gli addetti ai lavori e non solo, con l’allenatore che invece ha preferito inizialmente rimanere in silenzio.
L’uscita di Mihajlovic sul suo esonero dal Bologna
Oggi però, una volta completamente interiorizzato l’accaduto, Mihajlovic è uscito allo scoperto e con una lettera comparsa sulla Gazzetta dello Sport ha non solo riordinato le emozioni ma anche, soprattutto, fornito la sua opinione in merito ad un esonero che per lui resta di difficile comprensione.
“Non sono mai stato un ipocrita, non lo sarò neanche stavolta: non capisco questo esonero. Lo accetto, come un professionista deve fare, ma ritenevo la situazione assolutamente sotto controllo e migliorabile” le parole di Mihajlovic.
“La società non era del mio stesso avviso. Siamo appena alla quinta giornata, faccio fatica a pensare che tutto questo dipenda solo dagli ultimi risultati o dalla classifica e non sia una decisione covata da più tempo. Peccato”.
Il chiarimento di Mihajlovic sull’esonero
Mihajlovic poi ha voluto precisare che il suo quadro clinico non può aver assolutamente inciso nella decisione presa dalla proprietà rossoblù in quanto i recenti miglioramenti gli hanno sempre permesso di seguire la squadra da vicino.
“Le mie condizioni di salute sono buone e in costante miglioramento. Io non mi sto più curando, sto solo facendo controlli sempre più saltuari. Ho seguito a Casteldebole tutti gli allenamenti in queste settimane: l’unico mio temporaneo impedimento è quello di non poter espormi per troppe ore a un sole forte. Ma non sono mancato un giorno. Nulla mi impedisce di lavorare e di andare in panchina” ha chiarito con fermezza il nativo di Vukovar prima di ringraziare sentitamente tutti coloro che, nel corso degli ultimi difficili anni, gli sono stati vicino.
“La mia avventura a Bologna non è stata solo calcio, non è stata solo sport… È stata un’unione di anime, un camminare insieme dentro un tunnel buio per rivedere la luce. Ho sentito la stima per l’allenatore e quella per l’uomo. Il vostro calore mi ha scaldato nei momenti più difficili. Ho cercato di ripagare tutto questo affetto con il mio totale impegno e attaccamento alla maglia: non risparmiandomi mai sul campo o da un letto di ospedale. […] Non dimenticherò mai le vostre processioni al santuario di San Luca per me, gli incoraggiamenti, i “forza Sinisa non mollare” quando mi incontravate per strada, a Casteldebole, allo stadio. E la mia emozione quando ho ricevuto la cittadinanza onoraria sentendomi un bolognese tra i bolognesi” ha scritto emozionato Mihajlovic.