Il re è sempre Oleksandr Usyk. Che vince anche la seconda attesissima sfida contro Tyson Fury, stavolta in modo ancor più convincente rispetto alla prima: verdetto unanime di 116-112 a favore del pugile ucraino, che mantiene le cinture WBA, WBC, WBO e The Ring e pone probabilmente la parola fine alla carriera del britannico, che incassa la seconda sconfitta consecutiva e dice addio ai sogni di gloria.
- Fury parte forte, ma cala troppo presto
- Per Usyk adesso c’è Dubois: la sfida a primavera?
- Dazn in crash: lo streaming continua a fare brutte figure
Fury parte forte, ma cala troppo presto
La vittoria di Usyk è tutto sommato meritata, sebbene per cinque round il match di Riyadh sia tutto favorevole a Fury. Che come lo scorso 18 maggio parte a spron battuto, mettendo in seria difficoltà il rivale. Che come da copione incassa i colpi e prende tempo, aumentando i giri del motore nella sesta ripresa e tartassando poi il britannico nei successivi tre round, nei quali il Gipsy King rischia a più riprese di essere contato.
Alla fine però la rivincita si protrae fino al 12esimo round, dove Usyk assesta almeno altri tre colpi precisi che nei cartellini dei giudici fanno tutta la differenza del mondo. Fury è convinto di aver vinto (lo era anche a maggio…), ma stavolta il verdetto lo punisce ancor più severamente rispetto alla precedente sfida. E tutto sommato è un verdetto che ci può stare, perché dalla sesta ripresa in poi il britannico è stato davvero in balia delle onde, con Usyk capace di alzare il proprio livello (come da copione).
Per Usyk adesso c’è Dubois: la sfida a primavera?
All’annuncio del verdetto, l’ucraino è sembrato però quasi sorpreso: non si aspettava magari di vincere per decisione unanime, con Fury che ha sgranato gli occhi, incredulo per un epilogo che non aveva messo in preventivo.
La sua colpa? Forse quella di non aver affondato il colpo “pesante” nei primi cinque round, dominati ma senza riuscire a mandare giù l’avversario. Che a quel punto ha trovato la forza per reagire, approfittando anche di un calo piuttosto naturale del britannico. Che a questo punto potrebbe dover appendere i guantoni al chiodo, perché è difficile pensare a una terza chance mondiale, cosi come a una risalita per riguadagnarsi la carta per sfidare il campione.
Usyk dal canto suo potrà ancora difendere il titolo, stavolta contro Daniel Dubois, già battuto lo scorso anno prima della doppia sfida contro Fury. Insomma, il “Gatto di Sinferopoli” resta il vero numero uno dei massimi: trovare qualcuno che possa detronizzarlo (dopo 23 vittorie senza l’onta di una sconfitta) è impresa forse fuori dalla portata di chiunque.
Dazn in crash: lo streaming continua a fare brutte figure
Postilla finale: Dazn, il network che aveva i diritti di ritrasmissione dell’evento, al terzo round è andato in crash e in molti paesi del mondo l’incontro è stato oscurato.
Figuraccia in mondovisione (era già successo a Netflix nel match tra Tyson e Paul).