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Brescia, Cinzia Zanotti non sarà la prima donna ad allenare in serie A maschil: i motivi del rifiuto

Cinzia Zanotti, 61 anni, è tra i papabili a succedere a Peppe Poeta sulla panchina di Brescia. Ma sul web in tanti l'hanno attaccata, perché una donna nel basket maschile non c'è mai stata

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Una donna allenatrice nel massimo campionato italiano di basket maschile. Non dovrebbe fare così tanto rumore, ma se lo sta facendo vuol dire che c’è ancora molto da fare. Perché Cinzia Zanotti, 61 anni compiuti lo scorso 8 marzo, 113 partite giocate in nazionale a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 e da più di 10 stagioni capo allenatore della GEAS (da 7 campionati consecutivi in A1), tutto si sarebbe aspettata, meno di doversi difendere da chi l’accusa semplicemente di non essere all’altezza del compito che la Germani Brescia vorrebbe affidarle. Accuse, va detto, che muovono sempre la stessa “colpa”: essere una donna in un mondo dove le donne non sono mai entrate prima. A chiudere però la vicenda alla fine ci ha pensato Cinzia Zanotti che ha deciso di rifiutare l’opportunità di allenare in serie A maschile e continuare ela sua avventura con la Geas.

Quei commenti fuori luogo che turbano la mente di Cinzia

Se questa è una “colpa”, Zanotti ha fatto capire di non volersene dare altre. “Sui social in queste ultime 48 ore ho letto tante cose che non mi sono piaciute. Commenti e punti di vista, anche fuori luogo, che non mi pare vengano mai rivolti ai colleghi uomini. Si parla e si dice di tutto, senza neanche conoscere la persona e l’allenatrice.

Purtroppo tutto questo è una peculiarità tipica del nostro Paese. Mentre il resto del movimento va avanti, tanto che anche in NBA ci sono donne negli staff di importanti franchigie, vedi Becky Hammon con Gregg Popovich ai San Antonio Spurs, qui si pensa che non ci sia spazio per le donne nel basket maschile”.

Eppure Mauro Ferrari, patron di Brescia, non sembra essersi fatto troppi scrupoli quando c’è stato da prendere il telefono e contattare l’allenatrice della GEAS. “Mi ha fatto molto piacere, e questo conferma una volta di più quanto sia un visionario, uno che guarda sempre oltre. Sono lusingata anche solo all’idea di poter mettere piede al PalaLeonessa, per cui posso solo dire grazie a Ferrari. Ma in questo momento devo fare determinate valutazioni e non posso ancora rispondere né in modo affermativo, né al contrario”.

Il basket femminile è in crescita: l’effetto Clark funziona

A Brescia, città che dista un tiro di schioppo da Chiari (dov’è nata), Cinzia troverebbe una presidentessa ben contenta di affidarle la panchina, che risponde al nome di Graziella Bragaglia. E l’eredità di Peppe Poeta, destinato (pare) a tornare a Milano a fare da assistant coach a Ettore Messina (con la “promessa” di subentrargli a capo allenatore tra uno o due anni), non sembra neppure pesargli troppo.

“Non è mai stato un mio obiettivo diventare allenatrice di una squadra maschile, anche perché solitamente capita che sono gli uomini a scegliere di andare ad allenare in campo femminile, magari sul finire della loro carriera. Adesso però stiamo vivendo un bel momento nel settore delle donne, come questi Europei stanno dimostrando.

E negli USA c’è grande attenzione per la WNBA, complice anche l’esplosione di alcune giocatrici come Caitlin Clark che hanno tolto i riflettori agli uomini. Quello è un traino fondamentale per tutto il movimento mondiale, e allora ben vengano situazioni di crescita per il settore. Anche se servisse andare ad allenare in campo maschile”.

Zanotti come Morace nel calcio? Sarebbe tutta un’altra storia…

Quei messaggi social, carichi in alcuni casi di odio e tanti pregiudizi, potrebbero però aver convinto Cinzia a restare nel “suo” mondo. “Intanto ho ancora un anno di contratto con la GEAS, e sinceramente mi trovo benissimo. Peraltro abbiamo già completato il roster per la prossima stagione, dunque non so quanto sia corretto andarmene ora. Mi prenderà qualche ora per pensarci su, poi d’intesa con tutte le componenti prenderò una decisione”.

Che diventerebbe storica, qualora Zanotti decidesse di fare il “grande salto”: Gaucci ci provò con Carolina Morace nel calcio, ma l’idillio durò pochissimo (e si parlava di Serie C2). Cinzia prenderebbe le redine della squadra vice campione d’Italia, rivelazione dell’ultima stagione di LBA. A livello culturale il segnale che arriverebbe sarebbe di una portata enorme. Ma quei tasti che battono sulle tastiere sanno creare disagi che chi ha inventato connessioni e materiali hi-tech mai avrebbe potuto immaginare. O forse ha solo sottovalutato.

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