C’è da inseguire una Coppa del Mondo che in realtà potrebbero già fargliela recapitare a casa (oh no, è bastata la “spedizione” del 2020, quando il Covid impedì anche di celebrare una cerimonia degna di tal nome), visto che Lara-Gut Behrami avrebbe bisogno di un miracolo per portargliela via. Ce ne sono da inseguire tre di specialità, una più “pesante” dell’altra, con due dove c’è da difendere il pettorale rosso di leader e una (il gigante) dove la distanza da Alice Robinson è ridotta a soli 20 punti. Ma Federica Brignone ha pure un altro primato da inseguire, stavolta assieme a tutte le sue compagne di nazionale.
- Coppa delle Nazioni, la valanga rosa vuol chiudere alla grande
- A Sun Valley a caccia di coppette: si parte sabato con la discesa
- A Courmayeur la Pista 14 si chiamerà "Federica Brignone"
Coppa delle Nazioni, la valanga rosa vuol chiudere alla grande
Perché la Coppa delle Nazioni, ossia la competizione che somma tutti i punti raccolti in un singolo settore (maschile o femminile), rappresenta un altro bersaglio che ha finito per ingolosire la valanga rosa. Con l’Italia che a 4 gare dal termine della stagione si presenta con un bottino di 208 punti da difendere sulla “solita” Svizzera, mentre l’Austria è molto più indietro (661 punti) ed è praticamente tagliata fuori dalla lotta.
Svizzera che naturalmente la fa da padrona nella classifica maschile (addirittura con 6.248 punti ha quasi “doppiato” l’Austria, cioè la seconda del ranking), dove l’Italia è soltanto quinta dietro anche a Norvegia e Francia. Insomma, nella classifica “combinata” non c’è partita, con l’Austria abbastanza distante per poter sperare in un sorpasso alla piazza d’onore (Italia terza con la Norvegia lontana).
Ma in campo femminile la voglia di ripetere l’exploit della stagione 2019-20 è forte: allora il Covid diede una mano alle azzurre, con l’annullamento delle ultime gare e una festa giocoforza mitigata dalla pandemia. Brignone però, 5 anni dopo, s’è presa la “sua” rivincita contro il destino e adesso vuole fare una festa da matti, puntando a tutto quello che c’è in ballo tra sfera di cristallo, coppette di specialità e appunto Coppa delle Nazioni.
A Sun Valley a caccia di coppette: si parte sabato con la discesa
Federica proprio oggi è partita per Sun Valley, la località teatro delle innovative finali di Coppa del Mondo, che si disputeranno non più in 5 giorni consecutivi come avveniva in passato, ma in due trance differenti tra il 22-23 marzo e il 25-27 marzo.
In discesa sabato prossimo potrebbe arrivare già la prima doppia conquista, con l’aritmetica della sfera di cristallo generale e quella di discesa, con Huetter distanziata 16 punti e Goggia a 34 (entrambe ancora in gioco, ma debbono sperare in un errore di Fede).
Domenica toccherà al supergigante e qui la battaglia è viso a viso con Lara Gut-Behrami, chiamata a rimontare i 5 punti di svantaggio accumulati nella tappa di La Thuile. Nel gigante di martedì 25 marzo l’assalto sarà alla coppetta di gigante, col duello con Alice Robinson che promette scintille. E poi ci sarà lo slalom del 27, da affrontare per puro divertimento.
A Courmayeur la Pista 14 si chiamerà “Federica Brignone”
Quando a fine mese Brignone tornerà in Italia gli toccherà andare anche a tagliare un nastro: è quello della nuova pista intitolata proprio alla Tigre di La Salle, che domenica 30 marzo vedrà la luce al posto dell’attuale pista 14 del comprensorio sciistico di Courmayeur, quella che parte dai 2.260 metri di Col Checrouit.
Soltanto a Deborah Compagnoni era stato riservato tale onore in passato con una pista che prende il suo nome a Santa Caterina Valfurva. “Sono orgogliosa ed emozionata di questo splendido riconoscimento”, ha commentato Fede prima di partire per gli Stati Uniti. “Ringrazio il sindaco di Courmayeur e il Presidente della Courmayeur Mont Blanc Funivie. Non vedo l’ora di provarla e invito tutti a venire a sciare sulla Pista 14 Federica Brignone a Courmayeur”.
Il sindaco di Courmayeur Roberto Rota ha spiegato il motivo dell’intitolazione: “Federica è cresciuta sportivamente parlando a Courmayeur e su queste piste. Intitolare uno di questi tracciati a lei è ovviamente un tributo più che dovuto e anche una grande fierezza per noi e per la località. Inoltre, sappiamo quanto Federica sia legata a queste montagne e questo ci riempie di orgoglio: è la miglior ambasciatrice che Courmayeur possa desiderare”.