In occasione di Juventus-Milan, Tuttomercatoweb ha intervistato Bruno Longhi, ex giornalista e telecronista Mediaset. La sua opinione: “È sempre Juventus-Milan, ci saranno tante motivazioni in gioco su entrambi i fronti, per via dell’orgoglio dei colori che ne deriva dalla sfida. Forse i rossoneri arrivano un po’ più “tranquilli” all’appuntamento, in quanto possiedono un vantaggio sull’Atalanta, ma le partite non hanno mai un esito scontato”.
Su Allegri: “Intendiamoci subito. Io non sono “anti-allegriano”, ma in questi due anni non si è visto pressoché nulla. Al netto delle penalizzazioni e degli infortuni, alla fine non si sono centrati gli obiettivi previsti. Era stato chiamato per ricostruire dopo Sarri e Pirlo, ma non mi sembra ne sia stato in grado. Un eventuale successore? Decide la dirigenza. Non vorrei essere nei loro panni. Ti affidi a un “giochista”? Però hai già avuto Sarri e Pirlo e li hai mandati via. È una scelta che bisogna ponderare con molta attenzione. Palladino è un ottimo profilo, ma ripeto: è la dirigenza che ha la patata bollente. È difficile immedesimarsi in loro, ora come ora”.
Su Giuntoli e Spalletti: “Siete così sicuri che De Laurentiis lo lasci andare via così facilmente, in rotta verso la Juve? Io, personalmente, non ne sarei così sicuro. Se così fosse, credo che si farebbe pagare una lauta penale. Spalletti è un ottimo allenatore e ha fatto bene ovunque è stato, però mi sento di escludere categoricamente che andrà via da Napoli. Inoltre alla Juve non potrebbe andare, come è previsto dalla clausola del suo contratto, che De Laurentiis gli ha fatto sottoscrivere. Spalletti, ripeto, è un ottimo allenatore. Però, anche immaginandolo alla Juve, bisognerebbe vedere che tipo di rosa avrebbe a disposizione. I muscoli non li può fare nessuno. Certamente gli allenatori sono importanti, ma non scordiamoci di quanto altrettanto lo siano i calciatori”.