La stagione 2021-2022 sarà la numero nove in rossonero per Davide Calabria. Il difensore, entrato nel vivaio del Milan nel 2007, ha di recente posto la firma sul rinnovo contrattuale che lo legherà al ‘Diavolo’ fino all’estate del 2025.
Nell’annata appena trascorsa, il difensore classe 1996 ha collezionato ben 39 presenze, di cui 32 in Serie A, dove non era mai stato impiegato così tanto in carriera. Ripagata a suon di prestazioni la fiducia del tecnico Stefano Pioli che del ragazzo di Adro ne ha fatto un perno inamovibile all’interno del suo 4-2-3-1.
A marzo il difensore rossonero si è sottoposto ad un’operazione per risolvere una lesione al menisco del ginocchio destro che, probabilmente, gli ha precluso definitivamente la possibilità di fare parte della trionfale spedizione azzurra a Euro 2020: “Non ho rimpianti e sono contento che l’Italia abbia vinto l’Europeo. La scelta di operarmi l’ho presa insieme a Pioli e non credo che sarei stato convocato: Mancini non mi aveva telefonato né inserito tra i pre convocati. Visto com’è andata, giusto così. – ha dichiarato il calciatore al ‘Corriere dello Sport’ – Nel 2022 c’è il Mondiale e spero di esserci. La maglia azzurra è un mio obiettivo. Spero di entrare nel giro: dipenderà tutto dal mio rendimento”.
Restando in tema di campioni d’Europa, in questa stagione Calabria non dividerà più lo spogliatoio con Gianluigi Donnarumma, fresco di passaggio al PSG: “Restiamo amici, anche se le nostre carriere hanno preso due strade diverse. Ognuno fa le sue proprie scelte e ha le sue responsabilità. Se è stato giusto per la sua carriera andare al Psg lo vedremo. Certo, mi dispiace non vederlo più a Milanello. Il Milan, però, ha sostituto Donnarumma con un portiere del calibro di Maignan, che ha vinto il campionato francese. Speriamo a fine stagione di essere tutti contenti”.
Tra gli addii alla truppa rossonera non è passato inosservato quello di Hakan Calhanoglu, passato sulla sponda nerazzurra dei navigli dopo la firma con l’Inter: “Anche in questo caso non so le dinamiche della trattativa e non mi piace commentare le scelte degli altri. Se lo riteneva giusto, ha fatto bene ad andare all’Inter. Gli auguro il meglio e sarò contento di rivederlo al derby, ma state certi che darò tutto per batterlo”.
Chi invece rimarrà al Milan in qualità di leader sono Zlatan Ibrahimovic e Franck Kessiè: “Ibra è un fuoriclasse e mi auguro che torni il prima possibile perché ha avuto un infortunio non piacevole. Quando si è fatto male, a novembre, per un po’ abbiamo tenuto duro, ma alla lunga ci è mancato. Se avesse giocato sempre, avremmo di sicuro conquistato più punti perché per i difensori non è facile affrontarlo. Quando non c’era, abbiamo dovuto cambiare qualcosa. Con Franck ho un bellissimo rapporto, è fondamentale per la squadra e il Milan è uno dei club più importanti al mondo: mi auguro di averlo ancora come compagno”.
I riflettori sono inevitabilmente puntati sul prossimo campionato di A che presenta moltissime novità: dall’addio di Conte all’Inter al ritorno di Allegri alla Juve, passando per l’arrivo di Sarri alla Lazio, di Mourinho alla Roma e di Spalletti al Napoli. “L’addio di Conte non me l’aspettavo proprio. E forse non se lo aspettavano neppure all’Inter… Al suo posto è comunque arrivato un tecnico altrettanto bravo che con la Lazio ha sempre ottenuto ottimi piazzamenti. Su Allegri tornato alla Juventus non devo dire niente visto il suo passato in bianconero. Sarri alla Lazio e Spalletti al Napoli sono due garanzie perché conoscono la A. Mourinho è l’altra grande sorpresa a livello personale perché la Roma non sembrava indirizzata su un profilo come il suo. Sono curioso di rivederlo al lavoro in Italia. La favorita per lo Scudetto? L’Inter è un passo avanti a tutte perché è Campione d’Italia e dunque favorita d’obbligo. Subito dietro metto la Juventus”.
Continuare a crescere e migliorare è invece il mantra in casa Milan: “Noi dobbiamo cercare di fare il meglio possibile. Lo scorso anno siamo arrivati secondi e nessuno pensava che avremmo potuto raggiungere quel risultato perché i favoriti per il titolo erano le formazioni arrivate tra le prime quattro la stagione precedente. Se adesso nessuno crederà in noi, tanto meglio. L’obiettivo è continuare a migliorare”.