Viva l’Inghiterra, cantava Claudio Baglioni. Ma non tutti hanno questo amore per la terra della regina. Qualcuno l’ha perso strada facendo, tipo Federico Chiesa che è stato ammaliato e successivamente tradito dalle sirene Reds. Il figlio d’arte deve lasciare il Liverpool e il ritorno in Italia è la soluzione per migliore per riconciliarsi col calcio dopo anni difficili tra l’infortunio e un rientro più complicato del previsto. Dopo il Napoli si sono fatte vive Inter e Atalanta per l’esterno.
- Derby nerazzurro in Supercoppa e sul mercato
- Inutile per Motta, interessante per Inzaghi e Gasp
- Il nodo ingaggio e il ruolo di Chiesa nell'affare
Derby nerazzurro in Supercoppa e sul mercato
Inter e Atalanta una contro l’altra. Non solo in Supercoppa, dove in palio c’è la finale, ma anche sul mercato. L’oggetto del contendere delle due nerazzurre è Federico Chiesa, esterno in uscita dal Liverpool e ghiotta occasione di mercato. Non è trascorso molto tempo da quando Luciano Spalletti definiva l’esterno ex Fiorentina e Juve come il Jannik Sinner della nostra Nazionale. Eppure quella dichiarazione è invecchiata precocemente e male considerati gli ultimi mesi passati dal figlio d’arte.
Inutile per Motta, interessante per Inzaghi e Gasp
Thiago Motta non sapeva che farsene di Chiesa, per motivi tattici ritenuto non idoneo alla sua visione di calcio. Simone Inzaghi e Gian Piero Gasperini evidentemente sì, tant’è che le società si sono iniziate a muovere timidamente e sotto traccia per capire la fattibilità dell’operazione. Abbiamo citato Spalletti: il Ct dell’Italia consiglia caldamente al 27enne genovese di rientrare in Serie A. L’affare è possibile anche se non così semplice come il minutaggio concesso da Slot al giocatore potrebbe indurre a pensare.
Il nodo ingaggio e il ruolo di Chiesa nell’affare
Le difficoltà cui andrebbero incontro Inter e Atalanta nel tentare una possibile acquisizione di Chiesa sarebbero le stesse riscontrate dal Napoli. L’esterno ha un contratto con i Reds da 7,5 milioni di euro fino al 2028. Ad oggi il Liverpool non ha la minima intenzione di contribuire neppure parzialmente al pagamento dell’ingaggio. Anche qualora il club inglese acconsentisse al prestito gratuito (per ora non ha aperto a quest’ipotesi), la questione stipendio resterebbe un bel problema da gestire. Tocca al figlio d’arte a questo punto fare la sua parte, ovvero spingere per essere liberato a condizioni più agevoli.