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Calciopoli, la Cassazione dà ragione alla Juventus: niente risarcimento al Bologna. Sui social nuovi attacchi all'Inter

La Cassazione chiude il capitolo Calciopoli rigettando il ricorso del Bologna per la retrocessione nella stagione 2004/05. La sentenza parla di frode sportiva, ma sottolinea la mancanza di prove sull'alterazione del campionato

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Calciopoli resta sempre una ferita aperta, o meglio, cicatrizzata. Sì, ma non abbastanza per non tornare a bruciare ad ogni occasione utile. Tipo la recente sentenza della Cassazione, che comunque ha contribuito a chiudere questa parentesi controversa della storia del nostro calcio. E lo fa mettendo un punto sulla richiesta avanzata ai tempi dal Bologna, retrocesso nel campionato 2004/2004, stagione che precedette lo scoppio dello scandalo che vide alla fine la Juventus precipitare in Serie B, oltre a vedersi revocati due Scudetti.

La causa del Bologna rigettata dalla Cassazione sui fatti di Calciopoli

La Sezione III Civile della Corte Suprema di Cassazione lo scorso 7 marzo ha emesso, tramite l’ordinanza numero 6116, un pronunciamento che di fatto mette fine alla richiesta dell’allora società che deteneva la proprietà del club, la Victoria 2000 (che poi nel 2005 cedette il controllo del Bologna ad Alfredo Cazzola, Mario Bandiera e Renzo Menarini), rappresentata dallo storico presidente Giuseppe Gazzoni Frascara, molto attivo nel denunciare il sistema di Calciopoli.

Secondo la Cassazione nella stagione 2004/2005 non ci fu un’alterazione del campionato. Per meglio precisare: non ci sono prove che possano suffragare la tesi di frodi sportive, né tentate né attuate. Gazzoni Frascara, scomparso nel 2020, aveva intentato una causa con richiesta di risarcimento in sede civile da parte degli imputati di Calciopoli, tra cui la Juventus.

La Cassazione: “La frode sportiva accertata non aveva mutato la classifica di campionato”

Nel 2005 il Bologna ha vissuto un momento davvero delicato della sua storia, con la polemica di Gazzoni per la conferma della Reggina in A “nonostante oltre 10 milioni di euro di debiti certificati” e la retrocessione del club felsineo dopo il match spareggio contro il Parma, assieme alla Brescia (altra società che fece reclamo) ed Atalanta.

Il ricorso della Victoria 2000 era andato poi avanti nonostante la nuova presidenza del Bologna lo avesse ritirato. L’azione legale della vecchia società però si è conclusa con un nulla di fatto, perché al ricorrente spettava l’onere della prova che secondo la Cassazione non è stato adempiuto. Insomma, la Victoria 2000 non ha presentato delle prove che potessero dimostrare l’alterazione del campionato 2004/2005. La sentenza specifica perciò: “Gli eventi di frode sportiva accertati non avevano determinato, in pratica, alcun significativo mutamento della classifica finale”.

La Cassazione insomma da una parte riconosce il fatto che ci sia stata una frode sportiva, ma dall’altra sottolinea l’assenza di un legame con la definizione dell’allora classifica di Serie A.

Le reazioni dei tifosi juventini

Va da sé che Calciopoli continua a far discutere, con i tifosi che si sono scatenati con le reazioni sul web. In particolare dalla sponda juventina (e con attacchi diretti all’Inter). Mino ad esempio scrive: “Più sentenze riportano la stessa cosa: campionati svolti regolarmente. Ridate gli scudetti alla Juve”. Alessio va giù diretto: “La Juve ha vinto sia lo scudetto del 2005 che del 2006”. E Gustavo ne approfitta per una richiesta: “Ora speriamo che la società dia qualche segno di vita e faccia avviare dagli avvocati le procedure per la restituzione del maltolto e un congruo risarcimento, oltre ad eventuali cause nei confronti di coloro che da vent’anni ci coprono di insulti”.

Ovviamente i social si sono divisi, e così un utente commenta: “La solita solfa, nessuna partita alterata, campionato regolare e nessuno ha subito furti. Mah, e cominciano ad arrampicarsi sugli specchi. Storia che conosciamo benissimo”. Mario invece sbotta: “Non avevo bisogno della sentenza per saperlo. Solo gli idioti potevano pensare che una squadra del genere avesse bisogno di comprare gli arbitri per vincere”.

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