Lo scudetto del 2006 resta nella bacheca dell’Inter. La Sezione Disciplinare del Tribunale Federale Nazionale ha dichiarato “inammissibile” il ricorso della Juventus per ottenere l’annullamento della delibera con cui il Consiglio federale, il 18 luglio 2011, dichiarava la mancanza di presupposti giuridici per la revoca del titolo assegnato ai nerazzurri nell’ambito dello scandalo Calciopoli, in seguito al quale i bianconeri furono retrocessi in serie B.
Il Tribunale “ha rigettato l’istanza di sospensione promossa dalla Juve e dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla stessa stessa tendente ad ottenere l’annullamento della delibera suddetta”, è la nota pubblicata dalla Figc.
Lo scorso maggio, il Collegio di Garanzia del Coni ha dichiarato inammissibile un analogo ricorso della Juventus e per questo “verificata la sostanziale identità tra i due procedimenti promossi parallelamente dinanzi al Tribunale federale e al Collegio di Garanzia”, il Tribunale si è espresso respingendo a sua volta il ricorso.
Caustico Luciano Moggi nel commentare la sentenza: “Non c’è nessuna nostra telefonata in cui chiedevamo all’arbitro di farci vincere le partite e la stessa sentenza di Napoli scagiona la Juventus. Mi devono spiegare come si fa a dire che l’Inter, in pratica, era una società immacolata che doveva prendere lo scudetto. Bastano due cose: la sentenza di Milano e il passaporto di Recoba”, ha detto all’Adnkronos.
La Juventus non si ferma: secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il club bianconero ha infatti intenzione di appellarsi al Tar, per provare a cancellare il parere negativo del Collegio di Garanzia del Coni. A 15 anni dallo scandalo, il sipario non si è ancora abbassato.
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