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Caos serie B: il Brescia non ci sta, la Samp alla finestra, cosa succede ora

Dopo la salvezza conquistata sul campo, il Brescia rischia di scendere comunque in Serie C. Cellino attacca: "Siamo stati truffati"

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Filippo Rocchi

Filippo Rocchi

Giornalista

Cresciuto tra una staccata di Alonso, un dritto di Federer e un fade away di Kobe, il calcio ha la meglio. Ha seguito diverse manifestazioni sportive e non. Ama scoprire nuove storie e raccontarle.

Il giorno dopo fa ancora più male in casa del Brescia. Dopo la salvezza conquistata sul campo, i lombardi rischiano di retrocedere comunque in Serie C per una penalità (probabilmente) di quattro punti. Il tutto per delle presunte irregolarità nei pagamenti. Se dovesse essere confermato questo scenario, nonostante le varie polemiche, il Frosinone sarebbe salvo e la Sampdoria avrebbe una seconda chance ai playout (per il momento rinviati) contro la Salernitana. Ma il Brescia e il presidente Cellino non ci sta.

Brescia, Cellino: “Siamo stati truffati”

Il club, con un comunicato poco dopo la diffusione della notizia, ha espresso parole per lo più di circostanza: “A seguito delle notizie di stampa emerse in data odierna e dell’avviso di conclusione delle indagini ricevuto dalla F.I.G.C. per presunte irregolarità nei pagamenti, Brescia Calcio S.p.a. comunica che ricorrerà in qualsiasi sede sportiva e, qualora necessario, extra-sportiva, per tutelare la propria posizione ritenendo di aver adempiuto correttamente alle scadenze federali e di aver agito in conformità alle norme statali e sportive”.

Decisamente meno diplomatiche quelle del numero uno del club lombardo Massimo Cellino: “Confermo di aver utilizzato quel sistema di pagamento, ma siamo stati truffati, e ho già presentato una denuncia penale”. Stando a quanto riportato dall’Ansa, la denuncia risulta depositata alla Procura di Milano. “Quella società di via Montenapoleone a Milano che ci ha venduto i crediti d’imposta è sparita, non rispondono più al telefono. Eppure hanno ceduto crediti d’imposta per più di 100 milioni a molte aziende”. Nel caso specifico del Brescia, il club avrebbe acquistato crediti di imposta scontati del 20% per pagare i contributi relativi a novembre, dicembre, gennaio e febbraio per oltre 1 milione e 400mila euro, che però l’Agenzia delle Entrate sono però inesistenti. Abbiamo chiesto 2,4 milioni in crediti d’imposta e loro hanno trattenuto circa il 15%. C’era chi ci offriva il 25%, quindi uno sconto maggiore, ma il nostro fiscalista era tranquillo, aveva garanzie dalla Banca d’Italia: ora è disperato“.

Brescia, la solidarietà dalla politica

Cellino afferma anche che gli avevano garantito più tempo per risolvere il problema: “Il 9 maggio ci hanno detto che erano in corso verifiche e avevamo 60 giorni di tempo, dicendomi che in caso contrario avrei dovuto rispondere in solido. E io sarei stato pronto a farlo”. Al fianco del Brescia anche le autorità. Prima il presidente della Regione Lombardia Fontana: “Le norme vanno rispettate, ma i tempi e i modi di questa vicenda sono inaccettabili”. E poi Emanuele Moraschini, presidente della Provincia: “Mi auguro che possa essere fatta chiarezza per confermare i meriti sportivi conquistati con fatica sul campo”.

Grande tensione in città. Protesta anche la Salernitana

Intanto in città c’è grandissima tensione. Già ieri sera i tifosi sono andati a protestare sotto la sede del club. Nella notte sono comparsi degli striscioni contro il presidente Cellino, la cui abitazione oggi è presidiata dalle forze dell’ordine, come la sede e il centro sportivo. La Curva Nord si è data appuntamento per questa sera in piazza Loggia.

Dall’altra parte della medaglia, c’è anche la Salernitana, che si vede rinviare il playout e non sa contro chi dovrà giocare. A esprimere il disappunto del club ci ha pensato l’ad Milan: “Siamo nel bel mezzo di una situazione inaspettata e che sorprende noi tutti. Ci disorienta il fatto di venire a conoscenza della sospensione dei playout e quindi del rinvio di una partita così importante a sole ventiquattro ore dalla sua disputa, peraltro senza sapere quando ed eventualmente contro chi rigiocarla. È evidente che sarebbe stato più corretto, a nostro avviso, disputare regolarmente i playout e poi attendere eventuali risvolti dalla vicenda che coinvolge il Brescia. Siamo certi che il rinvio non abbia alcun fondamento giuridico”.

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