Una vita nel mondo del calcio. Questo ĆØ Fabio Capello, che si ĆØ raccontato a 360 gradi in unāintervista al Corriere della Sera. A partire dalla sua esperienza al Milan, da calciatore e poi da allenatore. Una bella e lunga avventura grazie anche al rapporto con Silvio Berlusconi: āĆ sempre stato ottimo, da quando da neopresidente mi fece diventare assistente di Liedholm e poi suo sostituto nel 1987. Mi fece sostenere dei test psicologici con dei cacciatori di teste. TirĆ² fuori gli esiti quando, dopo Sacchi, mi affidĆ² la panchinaā.
In seguito ai numerosi successi con il club rossonero, per Capello ci fu poi il Real Madrid: āDopo i successi con il Milan, mi chiamĆ² il presidente Sanz che mi fece tre anni di contratto. Il Real ĆØ stata unāesperienza unica, annusi lāaria e capisci di essere nella prima squadra al mondo. Dopo aver vinto la Liga, arrivĆ² la telefonata di Berlusconi. A malincuore a Sanz dissi āmi deve lasciare andare, a quellāuomo devo tutto'ā.
Quindi, la grande avventura alla Roma con tanto di scudetto: āSono stati cinque anni favolosi, anche se vissuti da unāangolatura particolare. Ma i festeggiamenti li hanno fatti solo i tifosi ā cosƬ Capello sul campionato vinto -. La cosa assurda fu che non si organizzĆ² una cena a livello societario. Quella sera andai al ristorante per i fatti miei. Quando ci fu lāevento al Circo Massimo, avevo giĆ comprato i biglietti per uno dei miei viaggi avventurosi e, offeso, partiiā.
Capello ha dunque parlato di sua moglie, che lāha sempre seguito, tranne una volta: āSolo quando ho guidato lo Jiangsu Suning non ĆØ venuta. Ci sentivamo ogni sera alla mezzanotte cinese, quando in Italia erano le sei del pomeriggio. Ci salutavamo con il magone, dopo neanche un anno ho dato le dimissioniā. Infine, non ha dubbi sul giocatore piĆ¹ grande mai allenato: āRonaldo il Fenomenoā.