Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Fabio Capello ha esordito parlando dell’estate italiana: “Non mi sono mai sentito così italiano: ho esultato a Londra per l’Italia, ho fatto la foto con Berrettini, ho ringraziato Mattarella per la presenza a Wembley, ho seguito tutte le Olimpiadi e sono saltato dal divano a ogni medaglia. Mancini ha riproposto, in versione moderna, gli aspetti migliori del nostro calcio. Jorginho Pallone d’Oro? Se si assegna per meriti generali, ha le carte in regola per essere il più votato”.
In Serie A Capello vede la Juventus favorita, ma ha dei dubbi sull’Allegri bis: “Parte in pole position dopo le cessioni dell’Inter. Le aspettative sono tutte su Allegri e lo dico spassionatamente: non sarà facile ripetere il ciclo precedente. Deve mostrare forza e pugno deciso. Non vorrei che i calciatori prendano il suo ritorno come un alibi per scaricare le responsabilità. Mi attendo qualcosa da De Ligt e Dybala, che ha potenziale da numero uno, ma gli è mancato sempre qualcosa”.
Per Capello l’Inter sul mercato si è mossa bene: “Il telaio resta di buona qualità, anche con l’addio dell’allenatore e di due campioni. Non è stata smontata. Dzeko è perfetto per sostituire uno come Lukaku, mentre Calhanoglu ha colpi importanti. Inzaghi con poche parole carica il gruppo. L’Inter non era solo Hakimi e Lukaku“.
Per quanto riguarda il Milan, Capello è rimasto deluso da Donnarumma: “Ha un progetto avviato. Giroud è un attaccante di spessore internazionale. Mi aspetto l’esplosione di un talento dal potenziale enorme come Rafael Leao. Mentre deve dare segnali di crescita Tonali. Bisogna però valutare gli effetti dell’addio di Donnarumma. Ha sposato un club di cui ora si parla in tutto il mondo, ma il Milan meritava più riconoscenza”.
Capello chiude parlando delle altre big della Serie A e di Messi: “Mourinho ha la personalità giusta per una piazza come Roma, ma i problemi non mancano. La partenza di Dzeko mi ha sorpreso: non era solo il centravanti, ma anche una fonte di gioco. Napoli? Spalletti ha la squadra pronta, deve solo sperare di non perdere pezzi. La cessione di Koulibaly va scongiurata. Il Napoli ha basi più solide rispetto alla concorrenza. La Lazio? La chiave è l’impatto del calcio di Sarri con un gruppo di qualità plasmato negli anni da Inzaghi. L’Atalanta è un modello. Allenatore di grandissimo livello, presidente ex giocatore che conosce benissimo le dinamiche, struttura abile nell’individuare i talenti. Nel gioco, mi ricorda il Liverpool di Klopp. Messi? Parigi è la nuova mecca. Per fortuna c’è anche il calcio dei saggi: il Bayern Monaco e i tedeschi in generale”.