Il team manager della Honda Alberto Puig ha spiegato la scelta della scuderia giapponese di affidare per un solo anno la moto ufficiale ad Alex Marquez, che a fine stagione verrà subito dirottato nel team satellite per fare posto a Pol Espargarò: “Lo scorso anno, quando a Jorge Lorenzo ha deciso di ritirarsi a Valencia, inaspettatamente perché aveva un altro anno di contratto, abbiamo deciso di prendere Alex. Era evidente che dovevamo cercare un pilota, ma il motivo principale della scelta è stato che lui era il campione del mondo in carica Moto2, al contrario non gli avremmo dato questa possibilità. In quel momento non abbiamo voluto interferire con il team LCR di Lucio Cecchinello prendendo il suo pilota Cal Crutchlow, perché avremmo smontato la struttura e per noi LCR è un team molto importante, che ci offre molto e ci aiuta tanto. Abbiamo preferito non toccarlo”.
“Allo stesso tempo però eravamo coscienti del fatto che per un rookie, indipendentemente dal percorso, il team Repsol Honda non è il miglior posto per cominciare. Si ha molta pressione e si devono dare risultati da subito. Il fatto di correre con una persona come Marc Márquez, che sia il fratello o meno, è complicato per tutti. Ci sta molto a cuore il suo futuro e per questo abbiamo deciso che essendo pilota ufficiale, e lo sarà, e correndo con la stessa moto avrà una progressione meno pesante che se stesse nel team Repsol Honda. Non sarà tranquilla perché correre in MotoGP è tutto tranne che tranquillo, ma nella squadra ufficiale è complicata. Abbiamo considerato che, vista la sua età, si potrà formare e lo seguiremo da vicino perché è un pilota che ci interessa. Ma nello stesso tempo chiamiamo nel team un pilota con più esperienza, con più anni di carriera come Pol Espargaró, che è più pronto e può lottare dal prossimo anno direttamente da una posizione più matura ed esperta. Consideriamo che questa line-up, così come la abbiamo pensata, è quella che beneficia tutti. È la cosa più logica ed è ciò che facciamo“, sono le parole riportate da moto.it.