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Caso Ginnastica, un audio mette nei guai il procuratore federale Rossetti

Un audio svela quanto e come le denunce delle ginnaste siano state sminuite e affossate: l'inchiesta di Repubblica svela ulteriori dettagli che preoccupano e destano ulteriori preoccupazioni

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Proseguono le indagini dopo le denunce, da parte di ex azzurre della ginnastica ritmica e non solo, riguardo gli abusi fisici e le violenze psicologiche subiti in questi anni. Dopo le prime audizioni, secondo il procuratore Rossetti, non ci sarebbero, per il momento, illeciti. Peccato che un audio del 2018 quest’ultimo sveli degli altarini del passato.

Ginnastica, le indagini condotte da Michele Rossetti

Attualmente a capo delle indagini sui presunti abusi riscontrati nel mondo della ginnastica c’è il Procuratore Federale Michele Rossetti. Quest’ultimo ha già sentito le prime due atlete che hanno denunciato, Nina Corradini e Anna Basta, non riscontrando però, a suo dire, alcun illecito. Non solo, nel 2018 avrebbe però sminuito un caso di un abuso. Una allenatrice, come racconta Repubblica, tirò infatti una clavetta a un’allieva, Giada. Il tecnico venne solo squalificato per tre mesi e il procuratore, stando ad audio diffusi da Repubblica, disse: “Archivierei ma potrebbe essere un problema in futuro“.

L’audio del Procuratore Rossetti

Dopo la prima audizione con l’istruttrice, Rossetti arrivò a dire che avrebbe potuto “archiviare il caso” perché aveva capito “che razza di persona è Marchetti”, ovvero il padre di Giada, une della atlete, adesso 17enne che ha da poco denunciato gli abusi. L’istruttrice in un gruppo whatsapp poi raccontò: “Oggi il procuratore federale si è esposto con me e il mio avvocato dicendo che avrebbe potuto archiviare, perché ha capito che razza di persona è Marchetti, ma dato che Marchetti sta rompendo molto le scatole non se l’è sentita di archiviare perché avrebbero potuto riaprire il caso in futuro. E niente, andrò in un tribunale tra un mese”.

Le accuse di Marchetti, padre di una delle ginnaste, al procuratore Rossetti

Non finisce qui perché il padre della ragazza, a Repubblica dà altri dettagli. “Rossetti, che doveva verificare i comportamenti dell’allenatrice, si è messo a indagare sulla mia persona, suggerendo a Chiara di raccogliere testimonianze sul mio carattere e i miei atteggiamenti. Ha ascoltato tutte le allenatrici di Giada da quando aveva 4 anni facendo domande solo per screditare la mia immagine di padre. È assurdo, non erano inerenti. Potevo anche essere il padre più cattivo del mondo, ma bisognava fare luce sugli abusi fisici denunciati. In più dovrebbe essere neutrale, non può sbilanciarsi così con l’indagata”. E poi avanza dubbi sulla correttezza delle indagini: “Questi fatti sono gravi e mi fanno temere sull’andamento delle indagini sulle denunce di Nina Corradini e Anna Basta. Non mi stupisce che abbia dichiarato, qualche giorno fa, di non aver ancora trovato alcun elemento di contestazione. Con mia figlia ha voluto archiviare tutto velocemente”.

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