Fabrizio Corona non fa dietrofront dopo le rivelazioni sulla denuncia per stalking che sarebbe stata presentata da una escort rumena nei confronti di Lorenzo Pellegrini. Il capitano della Roma ha smentito tutto, minacciando azioni legali ma il re del gossip dopo aver ribadito la veridicità della notizia da lui fornita, ha intervistato la donna che accusa il centrocampista giallorosso.
- Chi è Alina G, la escort che accusa Pellegrini
- La escort dice di non sapere chi fosse Pellegrini
- I motivi della rottura e lo stalking
Chi è Alina G, la escort che accusa Pellegrini
Ha 24 anni, è rumena, dice di prendersi integralmente la responsabilità di quello che dice, parla di quattro denunce già depositate nei confronti di Pellegrini e vuota il sacco su tutto quello che sarebbe successo lo scorso anno, da gennaio 2023 fino allo scorso luglio. Alina G, l’escort che accusa il capitano giallorosso, racconta la sua verità a Fabrizio Corona sul sito di riferimento dell’ex fotografo dei vip, Dillingernews.it.
Alina rivela come avrebbe conosciuto il giocatore: “Ha avuto il mio numero da qualcuno che mi conosce, il classico passaparola, non abbiamo parlato di prezzo al telefono. Mi ha chiamata e ha preso appuntamento. Per ogni ora prendo 400/500 euro a salire. Non c’è un limite, pero la partenza è questa”.
La escort dice di non sapere chi fosse Pellegrini
Poi continua: “Ci siamo frequentati fino a luglio, non ho capito subito chi fosse, io di calcio non me ne intendo. Mi chiamava sempre più frequentemente, ogni volta che venivo a Roma lo vedevo. Per i primi tre mesi quindi da gennaio a marzo, due volte al mese. Conoscendoci piano siamo diventati amici. Anche se non avevo ben chiaro quanto fosse famoso.
Anche se a volte non facevamo niente, mi pagava il tempo che passavo con lui. A volte non riuscivamo nemmeno a vederci e capitava che mi desse degli anticipi, dicendomi che sarebbe passato il giorno dopo per vederci. Ogni tanto mi chiedeva di aspettarlo, di mantenermi libera, di non prendermi altri appuntamenti e mi pagava tutta la giornata. All’inizio in contanti e poi, visto che mi bloccava le giornate e le somme erano diventate più importanti, ha iniziato a farmi i bonifici sull’iban di una postapay. Anche se non sempre riusciva a venire e a liberarsi e quindi non ci incontravamo”.
I motivi della rottura e lo stalking
Poi la svolta e la rottura: “Era diventato ossessivo nei miei confronti. Mi faceva paura il fatto che sapesse delle cose della mia famiglia che non avevo mai detto a nessuno, non vado a raccontare i fatti miei ai miei clienti. Era chiaro che si stava informando su di me, era molto geloso e una sera mi ha raccontato cose riguardanti me, private, che non avevo mai detto a nessuno. Non aveva modo di sapere queste cose se non andando a informarsi personalmente. Mi ha fatto paura. Poi due persone mi sono entrate in casa e mi hanno preso il telefono, questo è stato il momento in cui ho deciso di dire basta…ho fatto tre denunce nell’arco di tre giorni”
Pellegrini sarebbe stato sempre più insistente: “Ha continuato a chiamarmi sul telefono di lavoro, conservo molti messaggi che dicono “ci vediamo”, “ci sentiamo”, “vieni qua”. Poi sono arrivate le minacce tutta l’estate. Mi sono trovata una guardia del corpo, che mi ha accompagnata tutto il mese di agosto, settembre, ovunque io sia andata. Lui è venuto con me. Ho anche scoperto che mi avevano svuotato il conto. L’ultima volta che ho aperto l’app, c’erano 100mila euro, ho anche gli screenshot. Però quando siamo arrivati in posta ho chiesti un estratto conto e il mio saldo era di 2 euro”.
Alina conclude così: “Io voglio solo che mi lasci in pace. Prima cosa… Che mi lasci in pace, in modo che io possa uscire di casa tranquilla a portare il cane fuori, senza che mi debba guardare sempre dietro. L’ultima volta che l’ho sentito è stato per chiedergli di lasciarmi in pace a luglio”. Che scattino ora altre querele?