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Cassano e l'addio al Verona dopo 2 settimane: ero un panzone,10 kg sovrappeso. La risposta dell'ex compagno

Fantantonio ricorda la sua fugace parentesi in gialloblù. Galeotta fu la corsa tutta orizzontale palla al piede di Romulo che lo convinse a dire basta

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Lo ricordano in pochi ma c’è stato un periodo in cui Antonio Cassano è stato tesserato per il Verona. L’avventura è durata lo spazio di 17 giorni, dalla firma alla separazione ufficiale. Dopo questa parentesi, per nulla fortunata, il Pibe di Bari decise definitivamente di appendere le scarpette al chiodo. Oggi il 42enne, diventato opinionista, torna su quell’esperienza a Viva el Futbol per raccontare i motivi che lo hanno spinto a chiuderla anzitempo. E tira in ballo un vecchio compagno di squadra che gli risponde con affetto.

Cassano e l’imbarazzo veronese

L’ultima maglia indossata da Antonio Cassano è stata quella della sua amata Sampdoria. Ce ne sarebbe potuta essere ancora un’altra, diversa da quella blucerchiata. Prima di mollare definitivamente col calcio, Fantantonio provò col Verona quando era il 2017: “A Pecchia, che era l’allenatore, ripetevo quanto la squadra fosse scarsa. Pazzini e Cerci avevano dei grossi problemi al ginocchio e io ero dieci chili sovrappeso. Ma sapete cosa mi ha fatto perdere la testa? Nei due-tre giorni di allenamento avevo una panza imbarazzante“.

L’addio: tutta colpa di Romulo

Come in ogni storia c’è sempre una goccia a far traboccare il vaso. Nel caso dell’esperienza veneta di Cassano fu una corsa palla al piede di Romulo tutta in orizzontale durante una partitella. “In quel momento è finita la mia avventura con il Verona – spiega il 42enne pugliese a Viva El Football -. La sera stessa andai da Pecchia e dal direttore sportivo Fusco e dissi loro che me ne sarei andato. Mi trattennero tre giorni, ma niente da fare. Non riuscivo più ad andare avanti e non avevo più voglia di fare sacrifici“.

La replica del brasiliano a Fantantonio

Ad apprezzare il racconto dell’ex calciatore tra le altre di Inter, Milan e Real Madrid è proprio Romulo. Il brasiliano ha risposto così sul proprio profilo Instagram: “Anto, anche con quei 10 chili in più eri fenomenale, uno dei giocatori più incredibili che abbia mai visto giocare. È davvero un peccato che tu non abbia continuato con noi, perché oltre a essere una persona straordinaria, eri un calciatore fuori dal comune. Sono sicuro che avremmo potuto fare un altro campionato incredibile insieme…Ma sai, questi ricordi me li porterò dietro per sempre! Io però non avevo la tua tecnica, quindi dovevo correre…..Ahahahahah“.

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