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Celtic-Lazio: Sarri ha un dilemma a centrocampo, ma la squadra ora è senza “germe”

Il tecnico spiega di non aver ancora deciso la formazione da schierare domani a Glasgow e afferma che il gruppo è unito nonostante le poche vittorie, a differenza di un anno fa

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Maurizio Sarri non ha ancora scelto la formazione della Lazio da opporre domani al Celtic, in una partita di grande importanza per la fase a gironi di Champions League. Il tecnico fa anche un confronto con lo scorso anno, spiegando che la squadra è ormai senza quello che lui aveva chiamato “germe”: il gruppo è sano.

Celtic-Lazio, il ritardo di Sarri in conferenza stampa

Maurizio Sarri arriva alla conferenza stampa della vigilia di Celtic-Lazio con un’ora e più di ritardo: colpa della burocrazia legati alla Brexit, la squadra biancoceleste è stata trattenuta in aeroporto da lunghi controlli. Quando si siede davanti ai giornalisti, il tecnico sbotta sostenendo che le parole pronunciate dopo il k.o. contro il Milan siano state strumentalizzate. “La strumentalizzazione è riportare solo alcune parole e non tutte – afferma Sarri -. Ne dico 8 e ne riportano 2. Qui però siamo al top delle competizioni per club. Da qui in avanti invece delle otto parole risponderà solo sì o no”.

Celtic-Lazio, il dilemma a centrocampo di Sarri

Sarri passa poi a parlare del Celtic, “la squadra meno fisica del girone, ma ha grande intensità e dinamicità”, dice l’allenatore della Lazio. “Per dinamismo, rapidità e intensità è una squadra pericolosissima – continua Sarri – . Mi ha sorpreso dal punto di vista tecnico, ha dei valori non indifferenti. In Champions con il Feyenoord meritavamo molto di più loro, hanno preso gol su punizione prima dell’intervallo. Rodgers mi piace tantissimo, è un grande allenatore. Ha lavorato 3 anni a Liverpool, ha una grande carriera. Il Celtic può essere la mina vagante del gruppo”.

Più avanti, l’allenatore ammette di non aver ancora scelto come contrastare gli scozzesi a centrocampo. “Possono giocare i più tecnici o esattamente il contrario. Loro hanno intensità e dinamismo come si combatte? Se si combatte con la tecnica tutta la partita, mandando loro a vuoto, si può fare, ma la vedo difficile. Vediamo. Domani decideremo”.

Celtic-Lazio, per Sarri nella squadra non c’è più alcun germe

Per Sarri la Lazio non ha nulla da farsi perdonare in Champions League. “Se è la partita del riscatto? No, è una storia a sé – dice l’allenatore -. È la Champions. Dobbiamo fare risultato per essere competitivi fino all’ultimo. Non dobbiamo cercare altre storie. Se facciamo risultato, possiamo ottenere il passaggio del turno fino alla fine”. Sarri marca poi la differenza con la Lazio dell’anno scorso: quando perse per 5-1 con il Midtjylland il tecnico parlò di “germe” nella squadra. “Sembra strano a dirsi, visti i risultati, ma nel gruppo c’è un bel clima e bell’atteggiamento durante la settimana – precisa Sarri -. Siamo fiduciosi, ma anche preoccupati perché non riusciamo a capire cosa ci sia successo. Un’idea ce l’ho ma la dico a loro, non a voi”.

Celtic-Lazio, Immobile sulle critiche e Castellanos

Dopo Sarri è stato Ciro Immobile a prendere la parola in conferenza stampa. L’attaccante della Lazio si è detto impermeabile alle critiche per l’avvio di stagione poco brillante. “Sto bene, mi aspettavo un inizio diverso – le sue parole -. So come vedo lavorare, resto tranquillo. Sono convinto che i risultati arriveranno. Le critiche? Per quello che è uscito ci sono rimasti più male mio fratello e mia moglie. Loro ci tengono veramente a quello che ho fatto in questi anni. I veri tifosi della Lazio mi sembrava impossibile potessero dire qualcosa di negativo contro di me. Castellanos? Taty è intelligente, ho visto fin da subito la sua volontà di imparare, ha fatto bene in Spagna. Sono convinto che ci darà una mano, così come gli altri ragazzi nuovi che stanno vivendo quello accaduto a noi all’inizio con Sarri. La mia parabola sta in alto, non scende. Sto sempre lì sia mentalmente che fisicamente, la differenza è solo nei gol. Sto come quando ho vinto la Scarpa d’Oro“.

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