“Avevo molta pressione addosso”. Così Carlo Ancelotti durante la conferenza stampa che precede Real Madrid-Manchester City rievoca la sua Inter-Milan, la sfida del 2003 che si aggiudicarono i rossoneri guidati in panchina proprio da Re Carlo. Quanto alla gara di domani, il tecnico rivela l’importanza di Luka Modric e annuncia di non aver preparato la partita per fermare (solo) Erling Haaland.
- Champions, il derby Inter-Milan di Ancelotti
- L’importanza di Modric per Ancelotti
- Il City con Haaland secondo Ancelotti
Champions, il derby Inter-Milan di Ancelotti
Durante la conferenza stampa alla vigilia di Real Madrid-Manchester City, in programma domani al Bernabeu, a Carlo Ancelotti viene chiesto di rievocare il suo Inter-Milan, l’Euroderby giocato nel 2003 e che si aggiudicò proprio la squadra rossonera, guidata dal tecnico emiliano.
“Ho avuto la fortuna di giocare il derby nella semifinale del 2003 – le parole di Ancelotti – C’era molta pressione, o meglio: io avevo molta pressione”. Una frase che sembra un gesto di solidarietà nei confronti dei colleghi protagonisti dell’Euroderby di oggi, Simone Inzaghi e Stefano Pioli. “A livello tattico mi aspetto un confronto molto equilibrato – aggiunge poi Ancelotti – proprio come la nostra semifinale”.
L’importanza di Modric per Ancelotti
Ancelotti non si sbilancia parlando della partita con il City. Il tecnico parla di un “piccolo vantaggio” da acquisire nella gara di andata, ma ricorda che la “partita decisiva è al ritorno”. Poi rassicura i tifosi del Real Madrid: domani Luka Modric sarà in campo. “Può giocare. Quando sta bene, Modric gioca e ora sta bene: quindi domani giocherà”, dice il tecnico, che più avanti rivolge un altro complimento al fuoriclasse croato.
“La formazione è Modric e altri dieci. Camavinga laterale? Con o senza il pallone la sua posizione cambia. Non è un laterale che va sulla fascia, sulla fascia abbiamo già uno abbastanza pericoloso come Vinicius. Gioca esterno solo quando non abbiamo il pallone”.
Il City con Haaland secondo Ancelotti
Quanto al City, Ancelotti mostra rispetto per la squadra di Guardiola quando gli chiedono se ha studiato qualcosa di particolare per fermare Haaland. “È un giocatore impressionante, ma parlare solo di lui significa non parlare di una squadra completa che difende, attacca, gioca. Non pensiamo ad Halaand ma a una squadra contro cui abbiamo possibilità di essere competitivi, in una partita che possiamo vincere”.
Ancelotti poi evita confronti con il City del passato. “Se Guardiola ha cambiato stile di gioco? No, ma ora ha una squadra più completa, anche se avevano attaccante pericoloso come Gabriel Jesus, ma con caratteristiche diverse da Haaland. Pep non ha cambiato stile, forse ora è più diretto perché hanno un attaccante dall’altezza importante e dietro uno come De Bruyne, hanno saputo trarre vantaggio da questa situazione. Hanno un’opportunità in più ma il City non ha cambiato stile, è sempre ben organizzato e tratta bene la palla”.
Infine la battuta sui tempi di recupero del suo Real che sabato ha vinto la Copa del Rey in finale contro l’Osasuna. “L’aspetto fisico è importante, ma abbiamo avuto modo di recuperare. E comunque i tempi di recupero miei e di uno come Valverde sono totalmente diversi…”.