La polemica, anche sottile, è sempre stata la sua cifra pur essendo la sua carriera agli albori. Moise Kean è un attaccante che indossa la maglia della Juventus e che ha già costituito oggetto di trattative rilevanti, tanto da trovarsi al centro di una operazione impensabile, dopo la sua cessione.
In Champions, Kean ha segnato una rete pesante, per la questione ottavi e per il morale di questa compagine in cerca d’autore e alla quale lo stesso Max Allegri, demiurgo allenatore pluripremiato, stenta a dare forma e continuità. Questo ragazzino, forse oscurato da nomi blasonati in questa squadra, ha battezzato una esultanza inedita (una bocca cucita, come per mettere a tacere le critiche), che ha destato attenzione se non perplessità per l’intento polemico.
Moise Kean segna al Malmoe: scatta la polemica
L’intento a cui si riferisce il gesto di Kean, con l’introduzione di questo nuovo rituale che ormai segna e sottolinea una caratterizzazione, aveva l’intento di cucire la bocca ai suoi detrattori, ai suoi famigerati haters che tanto lo hanno criticato in queste ultime settimane.
Spesso e volentieri gli sono state imputate responsabilità soprattutto legate alle grandi aspettative (in parte tradite) che ne hanno accompagnato il ritorno a Torino. Critiche che il classe 2000 non ha gradito, mimando il gesto delle dita accanto alle labbra, che è parso un messaggio forte e chiaro all’indirizzo di costoro.
Kean: il post su Instagram
Un contenuto eloquente che Moise ha desiderato lanciare, come una sfida sul piano social, ai suoi più agguerriti nemici da tastiera e che su Instagram, dopo l’apporto decisivo del suo gol alla causa Champions, si legge così:
“La verità suona come odio per coloro che odiano la verità. Grande partita di squadra!”.
La risposta di Kean agli haters
A 21 anni appena, Kean ha già assaporato l’agrodolce di questa stagione così incerta e instabile della Juventus dell’Allegri bis abbandonandosi spesso e prestazioni che hanno mostrato un lato se non debole, almeno fragile che i tifosi più critici non hanno esitato a evidenziare a ripetizione.
Un circolo vizioso, un cortocircuito social perfetto con un impatto innegabile per l’attaccante, tanto da indurlo a cercare con i fatti in campo il momento perfetto per metterli a tacere.
L’esultanza, nel codice che ha adottato, è tutta per costoro e per quanti non avevano riposto in lui il colpo decisivo per sbloccare il match contro il Malmoe e guardare avanti, almeno in Champions League.
VIRGILIO SPORT