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Che fine ha fatto Mido: forbici verso Ibra, flop Roma e le diete

Una delle delusioni di inizio millennio in giallorosso, l'egiziano è passato alla storia per alcuni episodi extracalcio

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Genio e sregolatezza” è una espressione spesso abusata nel mondo del calcio. Ma per lui calza a pennello. A Roma non ha lasciato grandi ricordi ma nessuno si è dimenticato il flop colossale di Mido. L’egiziano dal divertimento facile, dal carattere irascibile, che ebbe l’ardire di lanciare un paio di forbici verso Ibrahimovic, e dal fisico a fisarmonica che, anche dopo aver smesso di giocare ha fatto parlare rischiando la fustigazione in Arabia tra sbalzi di peso con la boutade della proposta indecente di autoconvocarsi per gli ultimi Mondiali del 2018.

Chi è Mido

Il nome completo di Mido è Abdelamid Hossam Ahmed Hussein, nato a Il Cairo il 23 febbraio 1983, Anche Wikipedia nelle sue prime note biografiche cita testualmente: “considerato, in giovane età, una promessa del calcio egiziano, è stato frenato da un carattere controverso e uno stile di vita non irreprensibile, che ne hanno impedito l’ascesa.

Gli inizi del Faraone

La sua carriera si è svolta nella prima decade degli anni 2000 ed è praticamente un mordi e fuggi ovunque. Lui vero zingaro del pallone molto più di Ibrahimovic con cui avrà dei contatti ravvicinati del terzo tipo. A portarlo in Europa, dall’Egitto, ci pensa il Gent. Poi lo prende l’Ajax e Mido inizia a far vedere tutto il suo talento cristallino. Segna e tanto nell’accademia dei lancieri che lo “lanciano” verso il grande calcio.

Le forbici lanciate a Ibra

Con Ibrahimovic, entrambi giovanissimi, Mido forma una coppia d’attacco stellare, anche fuori dal campo, come dirà il loro ex compagno Andy van der Meyde, altro stinco di santo, nella sua autobiografia in cui racconta le loro uscite notturne che spesso terminavano con gare di auto clandestine sull’anello autostradale di Amsterdam. Qualche anno dopo Zlatan dichiarerà “Mido è come me, ma peggio”. Peggio che arriva dopo una sconfitta contro il PSV. Mido accusa i suoi compagni di scarso impegno e in preda alla follia lancia un paio di forbici che sfiorano per un pelo proprio Ibrahimovic nelle insolite vesti di paciere.

Vacanze Roma…ne

Viene spedito, a gennaio, al Celta Vigo, poi al Marsiglia dove finisce per litigare pure con Drogba ”mi ha tolto il posto e mi ha escluso dalle sue amicizie”. La Roma intanto mette gli occhi su di lui e lo porta in giallorosso. Il 31 agosto del 2004 l’egiziano passava per 6 milioni di euro dal Marsiglia alla Roma, dove venne accolto con grande entusiasmo. Il Faraone, come sempre principe di modestia, dichiara: “Ibrahimovic (passato alla Juve proprio quell’anno, ndr) è bravo, ma io segno di più“. Purtroppo per i giallorossi non va in questo modo: 8 presenze stagionali e nessun gol, la sua peggiore stagione di sempre, tanto che i capitolini lo mandano in prestito al Tottenham.

Il viaggio continua ma finisce presto

In Inghilterra l’egiziano sembra ritrovarsi tanto da convincere gli Spurs a riscattarlo dalla Roma. Ma sarà un fuoco di paglia, Mido si inceppa ancora, arriva la cessione al Middlesbrough e poi al Wigan dove continua a segnare col contagocce. Ritorna in patria allo Zamalek, poi di nuovo in Premier League al West Ham e in Eredivisie all’Ajax. L’ultimo contratto lo firma nel giugno 2012 con il Barnsley, lo rescinde il gennaio 2013. Fino al ritiro alla sola età di 30 anni mettendosi a fare, non senza problemi, la carriera di allenatore. In carriera ha vinto una Coppa d’Africa, un campionato olandese, una Coppa e una Supercoppa d’Olanda.

La fustigazione sfiorata

Anche da allenatore Mido non ha mancato di far parlare di se. Lo scorso anno ha seriamente rischiato di essere fustigato. Mentre era sulla panchina saudita dell’Al-Wehda FC ha insultato sui social un tifoso che lo invitava a dimettersi. Secondo la giustizia dell’Arabia Saudita, Mido poteva essere condannato alla fustigazione ma fortunatamente per lui la corte ha preso per buone le sue ragioni, tra cui la teoria dell’account violato.

La dieta e la provocazione Mondiale

Chiusa la carriera da calciatore, Mido, come spesso capita ai calciatori buone forchette, si è lasciato abbastanza andare a tavola. In pochi mesi è diventato grosso, anzi grasso. “Pesavo 150 kg ed ero arrivato ad un punto in cui non riuscivo a percorrere 30 metri. Se li facevo, iniziavo a sentire dolore alla schiena, alle articolazioni e alle ginocchia” disse prima della redenzione. Prima dei Mondiali del 2018 Mido perse 37 kg in 5 mesi tanto da proporsi ironicamente per l’Egitto che andava ai Mondiali: “Mister Cuper, se è alla disperata ricerca di un attaccante io sono disponibile, in carriera ho sempre segnato un gol ogni due partite per l’Egitto e al Mondiale almeno una rete la posso garantire”.

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