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Chi è l'arbitro Camplone di Pescara

Carriera, professione e caratteristiche tecniche del fischietto abruzzese, il primo della sua città a dirigere un incontro del massimo campionato.

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La dote principale che tutti gli riconoscono è la capacità di leggere alla perfezione le partite, di capirne i momenti, di valutare quando e come cambiare registro per riportare la situazione su binari vicini alla normalità. Giacomo Camplone, classe 1989, è uno degli arbitri più giovani e promettenti del panorama italiano. Una delle ‘nuove leve’ dei fischietti, una potenziale promessa da coltivare e che a modo suo è già entrato nella storia.

La carriera dell’arbitro Giacomo Camplone

Camplone, infatti, è stato il primo arbitro pescarese a dirigere una partita di massima serie: mai nessuno c’era riuscito prima. Il 13 marzo 2021, infatti, è stato designato per la sfida del Ferraris tra Genoa e Udinese, riempendo d’orgoglio e soddisfazione la sezione arbitrale della città abruzzese. La sua, del resto, è stata una progressione inarrestabile. Diventato arbitro nel 2005, a 16 anni, è passato nell’organico regionale l’anno successivo per poi essere promosso nel 2011 alla Cai e l’anno successivo in Can D. Nel 2015 l’approdo in serie C, nel 2019 in serie B e quindi la promozione in pianta stabile nell’organico di serie A a partire dal campionato 2021-22.

Che mestiere fa l’arbitro Camplone

Nato a Pescara il 23 agosto 1989, Camplone ha affiancato alla carriera arbitrale un brillante percorso negli studi. Ha infatti conseguito la laurea in Scienze e Tecniche delle attività motorie preventive e adattate presso l’università D’Annunzio di Chieti e Pescara, è insegnante di educazione fisica e gestisce un’associazione di ginnastica psicomotoria per bambini.

Arbitro Camplone: stile e caratteristiche

Schietto e diretto con i calciatori, ma anche severo quando c’è da usare il pugno di ferro: questo è il modus operandi di Camplone sul rettangolo verde. Il fischietto abruzzese sin qui in carriera non è rimasto coinvolto in grosse polemiche e recriminazioni. Ha fatto parlare parecchio di sè, però, in occasione di un match di Coppa Italia del gennaio 2021 tra Sassuolo e Spal, quando a inizio secondo tempo ha espulso Djuricic con l’ausilio del Var, decisione che ha spianato la strada al clamoroso successo dei ferraresi. “L’espulsione c’era, ma il Var probabilmente non ha mai giocato a calcio”, commentò in quella occasione l’allora tecnico del Sassuolo Roberto De Zerbi.

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