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Chi è l’arbitro Kevin Bonacina di Bergamo

Kevin Bonacina è uno dei 5 arbitri che Rocchi ha promosso dalla Can C alla Can: di recente è finito nella bufera per la finale playoff Foggia-Lecco

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Kevin Bonacina, 30 anni, fischietto appartenente alla sezione Aia di Bergamo, ha fatto il grande grande salto in Serie B e soprattutto Serie A dopo aver diretto 27 partite nel 2022/23 tra Serie C e Primavera nella stagione 2023/2024.

La carriera dell’arbitro Kevin Bonacina

La sua carriera è iniziata nel 2012. Come da prassi, dirigendo le partite dei campionati giovanili. Il primo scatto importante è avvenuto nel 2018, quando Bonacina ha esordito in Serie D. Una carriera in costante ascesa, la sua. Ha arbitrato in Serie C per poi compiere l’ultimo step il 3 luglio del 2023 insieme ad altri quattro colleghi: Davide Di Marco di Ciampino, Giuseppe Collu di Cagliari, Marco Monaldi di Macerata e Paride Tremolada di Monza.

Bonacina nell’occhio del ciclone per la finale playoff di Serie C

Nato proprio a Lecco e residente a Cisano Bergamasco, ha diretto anche la finale d’andata dei playoff di Serie C tra Foggia e Lecco, vinta dagli ospiti 2-1 nel 2023 ma il suo arbitraggio ha fatto letteralmente imbufalire i tifosi rossoneri ed è approdato perfino in Parlamento con un’interrogazione finalizzata ad “acquisire e conoscere, per quanto di competenza del Ministro dello Sport, gli atti relativi alle scelte operate nella designazione del direttore di gara, e dei controllori designati alla gestione della sala Var”. Tra gli episodi più discussi il gol annullato a Ogunseye e il rigore non concesso a Frigerio.

Il caso degli insulti sul web… alla persona sbagliata

Subito dopo la partita dei playoff i tifosi del Foggia si sono scatenati sul web prendendo d’assalto la pagina social di un Kevin Bonacina di Bergamo. Sbagliando, però, persona. Già, si trattava, infatti, di un caso di omonimia. La vittima di insulti e minacce ricevute dai sostenitori dei Satanelli era un metalmeccanico che col calcio non aveva nulla in comune.

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