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Salernitana, la scommessa Martusciello: chi è l'ex vice di Sarri che non vuol diventare un Calzona-bis

La Salernitana ha scelto Martusciello per la prossima stagione in Serie B: la spalla dei "filosofi" del calcio, il lavoro con Sarri e Spalletti e lo scudetto alla Juve

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Antonio Salomone

Antonio Salomone

Giornalista

Giornalista pubblicista. Lo affascinano, da sempre, le categorie minori e i talenti in erba. Ha fiuto per la notizia e per gli emergenti. Calcio, basket, motori: ci pensa lui

“Per rimettere ordine al caos serve cervello”. Pirandello? No, non è il pensiero di un poeta, ma possiamo considerarlo come un versetto dal Vangelo secondo Petrachi. Il ds della Salernitana ha dovuto subito rimboccarsi le maniche e fare i conti con i primi problemi nella sua nuova vita granata. La risoluzione del contratto di Sottil dopo pochi giorni dalla firma ha stravolto la sua agenda. E ora l’obiettivo è chiaro: trovare un nuovo allenatore. Al posto dell’ex Udinese in panchina dovrebbe arrivare Martusciello. Un uomo “pensante”, capace di ristabilire la pace. Una “soft skills” nel suo curriculum, che lo ha portato in cima alla lista, al posto di altre scommesse come Gaetano Fontana.

Martusciello, la spalla dei filosofi

Martusciello ha vissuto all’ombra di tanti “filosofi” del calcio, una spalla sicura come se fosse il “Paul Rèe di Nietzsche”. Ora è pronto a prendersi il palcoscenico per cercare di ridare luce alla Salernitana dopo una stagione vissuta nelle tenebre. Sarri è stato il suo primo mentore e insieme al tecnico toscano ha contribuito alla risalita dell’Empoli in Serie A (qui le regole per la formazione del calendario). Una squadra che ha rubato la scena per la sua bellezza. Da uomo copertina nel 2016-2017, dopo l’addio di Giampaolo, non è riuscito a ripetersi, non riuscendo a salvare il club, nonostante 11 punti di vantaggio sul Crotone.

Meglio dietro le quinte. E infatti lo ha chiamato subito Spalletti nel proprio team come collaboratore tecnico all’Inter. Con l’attuale ct della Nazionale ha riportato i nerazzurri in Champions League dopo anni di assenza. E non è passato inosservato, prendendosi l’appellativo di “maestro della difesa“. In un calcio che stava iniziando ad evolvere le sue lezioni sulla gestione del possesso dal basso sono valse come un Master privato.

Il ritorno con Sarri, la Juventus e la Lazio

Il suo carattere lo ha aiutato ad integrarsi bene in tutti gli ambienti. Si fa rispettare, ma allo stesso tempo sa anche rispettare gli altri. Quando la Juventus ha bussato alla porta di Sarri nel 2019, il suo nome è emerso subito nelle prime riunioni. Da vice allenatore con i bianconeri ha vinto lo scudetto, l’ultimo del lungo ciclo della Vecchia Signora. E a inizio stagione ha avuto l’onere di guidare la squadra, a causa della polmonite che ha colpito il suo “capo”.

Ha fortificato l’amicizia con l’ex tecnico del Napoli delle meraviglie. Talmente tanto, che ha deciso poi di portarlo nel suo team alla Lazio. Con i biancocelesti ha vissuto alti e bassi, ma ha raggiunto un grande obiettivo: il posto Champions. Un traguardo quasi inimmaginabile ad inizio anno. Nell’ultimo campionato, dopo l’addio del Comandante, non ha deciso di abbandonare la nave e ha preso il timone ad interim nonostante la tempesta, per poi cedere la guida a Tudor.

Il calcio di Martusciello e il ruolo da protagonista

Non ci sono grandi testimonianze del suo calcio, ma le sue idee si muovono sulla stessa linea di quelle dei suoi maestri. Difesa a quattro e calcio propositivo. Che sia 4-2-3-1 o 4-3-3 o 4-3-1-2, conterà molto l’interpretazione data dai giocatori, oltre alle loro caratteristiche. Nel copione della sua vita professionale non gli è mai piaciuto prendersi il ruolo da protagonista. Ora avrà questa occasione con la Salernitana. E il compito non è di quelli semplice: tornare in Serie A, con un progetto che ha tanti punti interrogativi senza risposta.

Il campionato di B riserva sempre mine o pericoli nascosti, con colpi di scena alla Nolan. Martusciello non sarà in regia, ma avrà la parte principale, sperando di non diventare un Calzona-bis. Il motivo? Anche lui era vice di Sarri, ma in azzurro da solo non è riuscito a prendere le redini della squadra. Anche se il contesto non è stato dei migliori. Martusciello sarà in grado di vincere l’Oscar? Il verdetto lo darà il campo.

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