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Chi è Virginia Garfia, mamma di Carlos Alcaraz, capace di oscurare il vincitore del Roland Garros e Letizia di Spagna

Servizi, artcoli e dichiarazioni compongono l'immagine pubblica della madre dxel numero 2 del ranking ATP e fresco vincitore del Roland Garros edizione 2025

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Senza alcun timore di smentita, quanto si è guadagnata in termini di visibilità Virginia Garfia Escandon è paragonabile a chi, come e più di lei, ha lavorato per creare e sostenere quella macchina perfetta a livello tennistico che corrisponde al nome di Carlos Alcaraz.

Antagonista di Jannik Sinner, rivale a tratti discutibile e di certo agguerrito, ha avuto in sua madre una delle più convinte sostenitrici al Roland Garros (e non solo) con una certezza, una convinzione che non ha mai vacillato neanche quando il numero 2 del ranking e fresco vincitore del titolo bis a Parigi era sotto.

Virginia Garfia mamma di Alcaraz, opposto di Siglinde Sinner

Elegante, glamour e anche estremamente vitale pur relegata alla tribuna, Virginia Garfia Escandon è una delle figure più analizzate dai media iberici, soprattutto per via della sua costante presenza al fianco di figlio e marito, nei principali scenari tennistici. Al Roland Garros ha colpito la sua fiducia incondizionata, di contro all’emotiva partecipazione e sofferenza di Siglinde, madre di Jannik Sinner. Una protagonista, Virginia, indiretta ma celebrata, quasi come Alcaraz in un ambito preciso, circoscritto.

Sposatasi a vent’anni con il padre dei suoi figli, tra cui Carlos, la narrazione che la riguarda la vuole per un breve periodo commessa in una nota azienda di arredamento scandinavo, Ikea, ma per un periodo non meglio precisato e quando la celebrità era di certo lontana. A riportarlo è l’autorevole Vogue che, però, è un riferimento nel mondo della moda e del luxury e non certo nello sport; in quel servizio, dunque, il profilo è legato alla vita dietro alle quinte dei campi da tennis con la compartecipazione di madre e padre.

Dopo aver vinto l’Open di Madrid 2023, Alcaraz ha scritto un dolce messaggio per sua madre davanti alla telecamera: “Por ti, Mama” (ovvero “Per te, mamma”). Ha spiegato il suo messaggio in un’intervista in campo dopo la partita vincente, che cadeva nello stesso fine settimana della Festa della Mamma in Spagna con queste parole: “Non ho potuto comprarle un regalo, quindi spero che le siano piaciute le mie parole”, ha detto Alcaraz. “Le darò un abbraccio fortissimo dopo… Mi sostiene sempre a casa. Per me è davvero bello vederla qui e godere del suo sostegno”.

Il paragone di stile

Molto concentrata sull’attività di famiglia e sulla carriera ora dei suoi figli, talenti purissimi, Virginia è salita agli onori della cronaca anche per altro. I suoi outfit, i suoi look, le scelte di stile per esempio divenendo suo malgrado una sorta di nuova icona che, addirittura, Glamour Espana ha paragonato – nella scelta del tailleur della finalissima – a quello di Letizia di Spagna, moglie del Re Filippo.

Il legame tra famiglia Alcaraz e tennis è noto; lo stesso Carlos nel 2023 dichiarò a Vogue di essere nato “con il tennis nel sangue” e questo grazie a suo padre, Alcaraz González. Secondo il New York Times, Alcaraz González era un tennista di livello nazionale in Spagna da adolescente e riuscì ad entrare in classifica mondiale nel 1990, quando era al 963° posto.

Suo padre era il direttore del tennis del loro club locale, fondato dal nonno di Alcaraz. Circa quarant’anni fa, il nonno di Alcaraz (che si chiama anche lui Carlos) costruì campi da tennis e una piscina nel villaggio di El Palmar, in Spagna, secondo il New York Times . I due decisero di realizzare campi in terra rossa (anche se i campi in cemento sarebbero stati più economici) e il club divenne famoso per avere i migliori campi in terra battuta della regione.

Fonte: ANSA

La famiglia Alcaraz

Il mito Carlos

Alcaraz ha preso in mano la sua prima racchetta all’età di 4 anni e si è allenato al club fin da bambino. “Ho amato il tennis fin dall’inizio”, ha dichiarato a Sports Illustrated nel 2022. “Voglio dire, mio ​​padre mi ha portato la mia prima racchetta e la prima volta che ho giocato a tennis me ne sono innamorato”. Il suo primo allenatore, Kiko Navarro, notò il suo talento quando giocava nel club di El Palmar e lo portò ai livelli competitivi giovanili che conosciamo e che lo lanciarono.

“Ha iniziato a giocare con suo padre e un giorno [suo padre] mi ha chiesto di guardarlo. Questo bambino, a quattro o cinque anni, era spettacolare”, ha detto Navarro al Guardian nel maggio 2023. “Ho capito fin da piccolo che era incredibile”.

Talento e record

Un talento cristallino, evidente, il suo. Ma altrettanto precoce e assai redditizio anche se lo stesso carlos ha precisato che i suoi genitori controllano i flussi di denaro e i contratti che lo riguardano. Secondo Forbes, è il tennista più ricco del 2024 e ciò a soli 22 anni appena compiuti e un bel bottino di Slam (5 tra Roland Garros e ). “Se ha bisogno di tempo per se stesso se lo prenda, non succede niente. Se vuole stare a casa, stia a casa. Se vuole uscire, che esca”, le parole di Virginia nella docuserie Netflix «Carlos Alcaraz: My Way».

In fondo, se ben investite e gestite le risorse a sua disposizione gli consentono una certa tranquillità. L’ambizione, invece, fuori e dentro il tennis è un’altra cosa.

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