Ha lavorato come preparatore nel calcio, con Genoa, Bari e Torino, nel basket col Napoli e col Veroli, dove ha svolto anche il ruolo di mental coach (“per migliorare gli aspetti comunicativi e relazionarmi meglio con l’atleta”), nella scherma come preparatore della nazionale di Sandro Cuomo agli Europei del 2008, e con tanti altri sportivi (arbitri top come Guida compresi), ora per Aldo Chiari, napoletano classe ’75, c’è una nuova scommessa: contribuire a migliorare le performance di Jannik Sinner.
In esclusiva per Virgilio Sport, Chiari, che fa parte dello staff di Marco Panichi, il preparatore atletico del n.1 del mondo, racconta la sua esperienza pregressa con Djokovic e che lavoro farà assieme a Sinner.
Chiari, da Djokovic a Sinner è uno step in avanti, anche se fino a due anni fa nessuno l’avrebbe detto…
“Incontrerò Jannik e inizieremo a lavorare, analizzeremo gli esercizi per capire dalle misurazioni cosa si può migliorare. Il mio compito è quello di realizzare valutazioni biomeccaniche e strutturali utilizzando strumenti moderni che mi permettono di avere informazioni sulla qualità dei movimenti per diminuire infortuni e migliorare le performance”
Un lavoro che già ha fatto con Djokovic
“Sì per 4 anni, sono entrato come consulente dello staff di Marco Panichi che ha lavorato per 9 anni con il serbo e dal 2021 al 2024 ho curato Djojovic. Sono andato in Serbia, a Belgrado: è una persona fantastica, ti mette a tuo agio, umanamente gentilissima. Ovviamente quando si lavora con simili top-player i margini di miglioramento su questo aspetto sono minimi ma possono fare la differenza, come nella Formula 1 quel centesimo che permette a una Mercedes di battere una Ferrari o viceversa”.
Djokovic dà l’idea di essere più socievole e burlone di Sinner
“Sul lavoro è serissimo sempre ma gli piace comunque scherzare, lo conoscete. Ricordo che il primo giorno che l’ho incontrato abbiamo iniziato a giocare a calcio volley, era una sensazione davvero strana per me, ritrovarmi a giocare a pallone con uno dei tennisti migliori del mondo…E’ finita che sono inciampato e sono caduto nei pesi suscitando l’ilarità generale, divertente solo per loro, devo dire…”
Commentava mai con voi le sue partite?
“No, però parlava del Milan di cui è grande tifoso, nell’anno dello scudetto del Napoli era rassegnato, mi diceva sempre: lo vincete voi..Io scaramanticamente gli dicevo di no. Anche con Marco Panichi il rapporto era ottimo, si fidava tantissimo, idem con Ivanisevic, c’era grande empatia”.
E dopo Djokovic è arrivato Sinner per Panichi…e per lei
“Panichi è uno dei migliori al mondo, tira fuori il meglio di ognuno, a me non ha mai fatto pesare essere il preparatore del n.1 del mondo. Con Sinner è stata una concomitanza di eventi, Marco era libero e Sinner voleva cambiare dopo la vicenda doping”
Che impressione ha avuto da Sinner sia pure a distanza?
“Sicuramente penso che rispetto a Nole sia diverso. Ovviamente lo seguo sempre in tv ma lavorativamente cerco di evitare di farmi influenzare da quello che vedo sullo schermo a livello di postura e altro: Nole ad esempio aveva un ginocchio che andava verso l’interno ma non è detto sia disfunzionale, la postura dell’atleta va personalizzata sul soggetto e sul modo di giocare, meglio avere valutazioni oggettive per fare diagnosi soggettive”.
Dopo Sinner Aldo Chiari ha altri sogni nel cassetto?
“Ora sto a Formia a lavorare con la Federtennis con le Under 18 e le over 18, le speranze del futuro ma il mio sogno è tornare a lavorare a Napoli dove ho il mio studio”