La Juventus saluta il proprio pubblico con un pareggio. La stagione 2021/2022 della Vecchia Signora all’Allianz Stadium termina con un pari per 2-2 contro la Lazio di Maurizio Sarri. Alle reti di Dusan Vlahovic e Alvaro Morata rispondono un autogol di Alex Sandro (su colpo di testa di Patric) e una rete di Milinkovic-Savic nel recupero.
La Juve non aveva più nulla da chiedere al proprio campionato, ma ci teneva a chiudere in festa anche per via degli addii di Giorgio Chiellini e di Paulo Dybala, entrambi all’ultima giocata davanti ai propri tifosi (non si sa ancora cosa farà Chiellini, ma a Dybala non hanno rinnovato il contratto). Fischi dello Stadium nei confronti di Andrea Agnelli e di Arrivabene ogni volta che venivano inquadrati allo Stadium. Se l’addio di Chiellini è stato digerito come volontà del giocatore, la cacciata del numero 10 sarà un qualcosa di difficile da far assorbire ai sostenitori.
Di mezzo c’è una partita giocata a ritmi altissimi nel primo tempo per poi calare nella ripresa, coi biancocelesti che dopo aver sofferto per 45 minuti fanno la voce grossa nella ripresa senza riuscire però a ribaltarla e a trovare il pari a tempo ormai scaduto.
La banda di Sarri si qualifica per la prossima Europa League, trovando questo risultato proprio negli attimi finali della gara.
- Primo tempo a tinte bianconere, Vlahovic e Morata demoliscono la Lazio
- Finisce la storia di Dybala, la Lazio è in Europa League
- Juventus-Lazio, come ha arbitrato Giovanni Ayroldi
- Juventus-Lazio, il tabellino
- Juventus-Lazio, i migliori e i peggiori
Primo tempo a tinte bianconere, Vlahovic e Morata demoliscono la Lazio
Il primo tempo inizia all’insegna della Lazio, che spinge forte fin da subito e colpisce immediatamente una traversa con Cataldi, che sfrutta un’iniziativa di Zaccagni sulla destra per calciare a rete.
Cinque minuti dopo però la Juve è già in vantaggio grazie al gol del numero 7 Dusan Vlahovic. Azione nata da una rimessa laterale in zona avanzata, cross sul secondo palo di Morata e colpo di testa decisivo del serbo. 1-0 Juventus.
Al 18′ esce Giorgio Chiellini, alla sua ultima all‘Allianz Stadium (la numero 560 con la Juve) che accoglie l’omaggio di tutto l’impianto e consegna la fascia a Paulo Dybala, anche lui all’ultima a Torino.
La Lazio riesce a rendersi pericolosa più volte nel primo tempo, con Cabral, con Milinkovic-Savic e con Lazzari, ma sono i bianconeri a trovare il gol del raddoppio con una magia dell’iberico Alvaro Morata, che lavora un pallone in area e scarica un destro sul secondo palo che non lascia scampo a Strakosha. 2-0 Juve al 35′.
Finisce la storia di Dybala, la Lazio è in Europa League
Il secondo tempo si apre nel peggiore dei modi per la Juventus, incassando un gol dalla Lazio sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Sul corner calciato da Cataldi è Patric a colpire di testa, che indirizza verso la porta ma trova la fondamentale deviazione di Alex Sandro, che la butta nella propria porta. È- 2-1 allo Stadium.
Al 77′ esce Paulo Dybala, e si prende l’abbraccio di tutti i compagni e la standing ovation di tutto lo stadio. I più giovani saranno cresciuti con Dybala alla Juve, finisce qui un’epoca della storia della Vecchia Signora.
Secondo tempo molto meno spettacolare del primo, ma con la Lazio ci si prende tutto il campo e lotta con tutta se stessa per trovare il pareggio. La Juventus quasi non esce dalla propria metà campo a causa della spinta biancoceleste.
La Lazio alla fine va vicina al gol, a gioco fermo però. Felipe Anderson calcia e trova la rete dal limite, ma il gioco era fermo per un calcione al limite dell’area di Milikovic-Savic su Bernardeschi.
Ma quando sembra tutto finito, ecco il gol di Milinkovic-Savic che porta tutto sul 2-2 e qualifica la Lazio per l’Europa League. Bellissimo contropiede biancoceleste con la Juve spaccata in due, respinta di Perin e il serbo sotto porta è freddissimo a scaricare una botta sotto la traversa.
Juventus-Lazio, come ha arbitrato Giovanni Ayroldi
Non ci sono episodi degni di nota in questa partita, e Ayroldi si limita a seguire l’inerzia del match, utilizzando poco i cartellini e lasciando giocare il più possibile. Valutata correttamente la posizione di Vlahovic sul primo gol della Juve, per il resto è bravo a tenere il polso della situazione nell’arco di tutti i 90 minuti.
Indubbiamente promosso in questa occasione, ma bisogna dire che la gara “tranquilla” gli facilita di molto il lavoro.
Juventus-Lazio, il tabellino
Juventus-Lazio 2-2
Reti: Dusan Vlahovic 10′, Alvaro Morata 35′, Alex Sandro (AUG 50′, Milinkovic-Savic 95′
Arbitro: Giovanni Ayroldi
Ammoniti: F. Acerbi 41′, F. Bernardeschi 47′, Cuadrado 68′, Aké 80′, Milinkovic-Savic 83′
LAZIO (4-3-3): Strakosha; Lazzari, Patric, Acerbi, Marusic; Milinkovic-Savic, Cataldi, Luis Alberto; Felipe Anderson, Cabral, Zaccagni.
JUVENTUS (4-2-3-1): Perin; Cuadrado, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Miretti, Locatelli; Bernardeschi, Dybala, Morata; Vlahovic.
Juventus-Lazio, i migliori e i peggiori
Dusan Vlahovic 7,5: Ennesimo gol della sua stagione, alla faccia di chi lo diceva in crisi. Oggi un gran senso della posizione e un bel gesto atletico. C’è come tutta la Juve
Giorgio Chiellini 10: 560 partite in bianconero, nove Scudetti, cinque Coppe Italia e cinque Supercoppe. L’unico a esserci sempre stato dall’inizio alla fine, da Conte all‘Allegri bis. Si prende tutto l’applauso del suo pubblico. Leggenda
Paulo Dybala 7: Anche lui come Chiellini all’ultima davanti ai propri tifosi, non demerita e incanta con alcune giocate di prestigio. Il tacco a liberare tutti per il gol di Morata è poesia in movimento
Federico Bernarderschi 6,5: Confermiamo quello che tutti pensano da anni. Se ogni tanto trovasse la porta, sarebbe un giocatore top. Invece la porta non la buca mai, e dunque si porta a casa non più del 6,5 dopo una bella prova
Milinkovic-Savic 8: Sempre nel vivo del gioco, il serbo potrebbe aver affrontato oggi la sua prossima squadra. Segna il gol che qualifica la Lazio in Europa League.
Felipe Anderson 5: Oggi non è mai stato nominato dai telecronisti. Impalpabile, non regala la miglior versione di se.
Zaccagni 6: Molto propositivo sulla destra, ha voglia di farsi valere e si vede. Qualche buono spunto, ma il 6 è il massimo al quale arriva.
Cataldi 6: Ormai ha scalzato Lucas Leiva nelle gerarchie di Sarri. Il giovane italiano non demerita, e anzi si toglie il lusso di timbrare l’assist per la rete di Patric (o per l’autogol di Alex Sandro).