Il tema del razzismo è sempre attuale nel calcio moderno, pronto a tornare tristemente alla ribalta ad ogni episodio condannabile negli stadi: lo scorso 3 ottobre, toccò a Kalidou Koulibaly ricevere i deprecabili epiteti da parte di un tifoso della Fiorentina presente al ‘Franchi’, poi individuato dagli inquirenti e punito con un DASPO della durata di 5 anni.
Di questo ha parlato Giorgio Chiellini nel corso dell’intervista concessa a Diletta Leotta per il format ‘Linea Diletta’ in onda su DAZN: da parte del difensore della Juventus solo tanta solidarietà nei confronti del collega, trasmessa anche recentemente con una telefonata in cui ha ammesso di essersi vergognato per il comportamento di quel singolo, andato in scena proprio nella sua Toscana.
” Thuram dice che anche i giocatori bianchi devono farsi sentire sul razzismo? Certo, ha ragione! Sono stato compagno di squadra di Thuram e so come la pensa. Ultimamente, ho chiamato al telefono Kalidou (Koulibaly, ndr) dicendogli quanto mi sia vergognato da italiano e da toscano per quanto accaduto a Firenze. Sono convinto che siano necessari gesti concreti e che sia importante essere vicini a compagni e avversari”.
Da Chiellini un appello per promuovere regole ben precise che, attraverso la loro applicazione, abbiano come obiettivo la purificazione degli stadi da questi individui.
“Ricordo una volta a Cagliari nella quale il mio compagno Matuidi aveva perso il controllo per i fischi: è difficile… Io credo che servano leggi e regole. E che vengano poi applicate e rispettate. Noi dobbiamo fare la nostra parte, ma rimane sempre una parte piccola: finché le istituzioni non daranno una svolta, sarà sempre molto difficile. Certo, da parte nostra servono gesti forti. Io sono pronto, ma penso che in molti lo siamo!”.