La vita di Bradley Wiggins è sempre stata costellata di saliscendi. Quando vinceva al Tour e sapeva di aver toccato il cielo con un dito non poteva sapere cosa ci sarebbe stato dietro la prossima curva, con il demone del successo a rendergli le cose tanto più complicate di quanto mai avesse potuto immaginare. Ma i veri demoni sono arrivati dopo la fine della carriera, quando è entrata subdola una sostanza che l’avrebbe completamente azzerato nel cuore, nella testa e nell’anima. Perché la cocaina sa come impossessarsi delle persone, e Wiggo non è stato in grado di respingerne le lusinghe. Anche se in qualche modo ne è uscito, al punto da poter oggi raccontare un capitolo tanto complesso, quanto delicato.
- La confessione di Wiggo: "I miei figli temevano di ritrovarmi morto"
- La bancarotta, l'omertà e l'amicizia con Lance Armstrong
La confessione di Wiggo: “I miei figli temevano di ritrovarmi morto”
Da un anno ormai quel tunnel non fa più parte del vissuto quotidiano di Sir Bradley Wiggins. Lo ha spiegato lui stesso al The Observer in un’intervista che anticipa anche l’uscita del suo prossimo libro, intitolato The Chain (letteralmente “la catena”), dove racconta molti dettagli del suo passato da ciclista e non solo.
E alcuni passaggi dell’intervista hanno fatto capire la gravità di certe situazioni vissute. “Ci sono stati giorni in cui mio figlio pensava che mi avrebbero trovato morto al mattino. Ero un tossicodipendente “funzionante”: la gente non se ne rendeva conto, ma la maggior parte del tempo ero strafatto di droga. Mi facevo di cocaina in quantità massicce. Avevo un problema serio e per questo i miei figli volevano mandarmi in riabilitazione. Stavo camminando sul filo del rasoio”.
Tra i figli di cui Wiggins parla ce n’è uno, Ben, che oggi ha 20 anni ed è un giovane corridore che cerca di farsi strada nel mondo professionistico (corre con la Hagen Berman Jayco, formazione Continental): anche lui avrebbe voluto mandarlo in rehab, ma alla fine non ce n’è stato bisogno.
La bancarotta, l’omertà e l’amicizia con Lance Armstrong
A far deragliare completamente la vita del vincitore del Tour de France 2012 ha contribuito in modo particolare il grosso guaio finanziario nel quale s’è ritrovato coinvolto negli ultimi anni, di cui ha già avuto modo di parlare in altre occasioni.
“Le difficoltà economiche sono state uno dei motivi che mi hanno portato ad avere tanti problemi nella vita di tutti i giorni. Alla fine però ho trovato la forza per cambiare e soprattutto per smettere. Mi sento fortunato a essere qui, oggi. Sono stato vittima delle mie scelte per tanti anni. Mi odiavo già per ciò che ero diventato, ma la cosa stava diventando pesante. Era una forma di autolesionismo e auto-sabotaggio. Non ero la persona che volevo essere. Mi sono reso conto che stavo facendo del male alle persone intorno a me”.
Fondamentale nel suo percorso di “ritorno alla vita” è stata l’amicizia con Lance Armstrong: il texano negli anni è divenuto un punto di riferimento importante per Wiggo, ed è stato tra le persone che lo hanno aiutato di più in questo periodo nero della sua vita. “Credo sia stata dura anche per lui, perché a volte non mi sentiva per giorni. Ora riesco a parlare apertamente di tutto questo. Ma poi c’era un elemento di menzogna, una sorta di omertà. Per me, non ci sono vie di mezzo e la mia tendenza alla dipendenza ha alleviato il dolore con cui convivevo”.
