Mancava Filippo Ganna, ma non se n’è accorto nessuno. Perché la cronometro che ha aperto la rassegna continentale di ciclismo nel Limburgo ha comunque sorriso ai colori italiani: Edoardo Affini è il nuovo campione europeo, capace di mettersi alle spalle anche quel Stefan Kung che tutti, ma proprio tutti, davano come sicuro vincitore dell’alloro continentale. E a completare il mosaico c’ha pensato anche Mattia Cattaneo, che s’è preso di forza un bronzo che vale tanto e che consente all’Italia di aprire nel modo migliore possibile il lungo fine settimana che assegnerà tutte le medaglie europee.
- Affini, un piccolo capolavoro: Kung paga dazio per 10 secondi
- Una gioia inaspettata: "Me la voglio godere tutta"
Affini, un piccolo capolavoro: Kung paga dazio per 10 secondi
Affini era uscito bene dalla Vuelta, dove peraltro era stato buon protagonista soprattutto nella prima parte della corsa iberica. Ma da qui a pensare che potesse mettere dietro Kung ce ne passava: il gregario della Visma Lease a Bike ha spinto a tutta soprattutto nella parte conclusiva della sua prova, sfruttando i rapporti lunghi e mostrando una costanza davvero ammirevole nel voler cercare di strappare il miglior tempo possibile. Era dietro a Kung a metà dei 31 chilometri del percorso (completamente pianeggiante), ma nel finale di corsa ha sfoderato tutta la classe di cui dispone, magari beneficiando anche di condizioni meteo leggermente migliori rispetto all’elvetico, che ha trovato un po’ di pioggia nei chilometri conclusivi della prova, chiusa a 10 secondi.
Nulla però che possa togliere meriti all’azzurro, che a 28 anni trova l’alloro più prezioso di una carriera fatta di tanti piazzamenti ma anche di tanti chilometri macinati da valente gregario nei grandi giri (chiedere a Van Aert nell’ultima Vuelta, giusto per citare l’ultimo precedente). Il tutto in una giornata davvero molto particolare: l’under 23 Alec Segaert, che ha corso al mattino sotto il sole, ha completato il medesimo percorso in un tempo addirittura inferiore a quello fatto registrare da Affini. Che pure è stato bravissimo a interpretare nel migliore dei modi le trappole disseminate dal maltempo.
Una gioia inaspettata: “Me la voglio godere tutta”
Affini s’è detto stupito del risultato ottenuto, ma felice come poche altre volte in vita sua. “Una sensazione incredibile. Erano cinque anni che aspettavo questo momento, poiché tanto era passato dalla mia ultima vittoria. Sono stato sempre lì a faticare e a impegnarmi a fondo per migliorare e oggi ho raccolto i frutti di tanto lavoro.
Alla Vuelta quest’anno ho fatto tanta fatica, forse è stata la corsa dove ho sofferto di più in vita mia, ma alla fine tutti i sacrifici sono stati ripagati. A essere onesto stamattina non mi sentivo affatto bene, ma poi quando sono sceso su strada le cose sono migliorate e le sensazioni sono state molto positive. Spero di poter portare questo entusiasmo anche nella crono staffetta mista di giovedì, ma intanto mi godo questo momento. La crono mondiale? Quella è un’altra storia…”.