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Van Aert, che botta: stagione finita, salta Europei e Mondiali. Nel 2024 più cadute che vittorie

Il campione fiammingo ha chiuso anzitempo la sua stagione dopo la caduta rimediata alla Vuelta, l'ennesima in un'annata contraddistinta da tante ombre e poche luci.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La stagione di Wout Van Aert si chiude con un mese abbondante d’anticipo. Ed è una notizia che nessuno avrebbe voluto sapere: tutta colpa della botta al ginocchio rimediata alla Vuelta un paio di giorni fa, tale da obbligarlo ad abbandonare la corsa iberica dove peraltro stava dominando tanto nella classifica della maglia verde (quella a punti), quanto in quella dei gran premi della montagna. Un’altra mazzata che chiude idealmente nel modo peggiore una stagione nata male e finita (appunto) peggio.

Addio Europei e Mondiali (dove era tra i favoriti)

Perché il 2024 di Van Aert resterà impresso nei libri neri di storia del corridore fiammingo. Che aveva dovuto fare i conti a primavera con la caduta alla Dwaars a fine marzo che di fatto gli era costata tutta la prima parte della stagione, oltre che la partecipazione al Giro d’Italia annunciata con largo anticipo. Il cambio di programmazione lo aveva così portato a battere altre strade, con la presenza “forzata” al Tour de France che pure non ha prodotto i dividendi sperati, se è vero che l’obiettivo minimo per il quale era andato al Tour (cioè la vittoria di almeno una tappa) non è stato centrato.

Invero Van Aert al Tour è andato anche per ritrovare la gamba in vista delle due gare dei Giochi Olimpici, dove però i conti li ha fatti tornare il connazionale Evenepoel, vincitore tanto a cronometro quanto nella gara in linea (e lì di fatto Van Aert non ha potuto fare la sua corsa, “costretto” a difendere le spalle al giovane Remco). A quel punto la Vuelta diventava l’ideale trampolino di lancio per imbastire un riscatto negli ultimi appuntamenti stagionali, cioè l’Europeo in programma la prossima settimana e soprattutto i Mondiali di Zurigo di fine mese. Appuntamento che Van Aert sarà costretto a vedere in tv, maledicendo una volta di più un 2024 dannato come nessun altro altro.

Statistica impietosa: nel 2024 più cadute che vittorie

La caduta nella discesa da Collada Llomena è stato l’ultimo atto della stagione del fiammingo. La Visma Lease a Bike ha reso nota la notizia con un tweet che di fatto è servito solo per confermare i timori già avanzati da qualche addetto ai lavori nei giorni scorsi. Benché siano state escluse fratture o problemi tali da costringere il corridore a finire sotto i ferri, il problema appare piuttosto pronunciato e tale da richiedere un lungo periodo di stop. Un dato però più di ogni altro racchiude tutta la rabbia e la frustrazione del 2024 vissuto dal fuoriclasse belga: alla fine si conteranno più le cadute (ben 8) che le vittorie (5), statistica impietosa che potrebbe mettere a repentaglio anche i piani futuri del corridore fiammingo.

La rivincita a primavera (senza ciclocross?)

Proprio ripensando alla tanta sfortuna patita nel corso dei mesi passati, ecco che Van Aert nelle prossime settimane dovrà decidere se tornare in sella nella stagione del ciclocross, che va da fine novembre a fine febbraio (ricordando le mille battaglie con Mathieu van der Poel degli anni passati) o se aspettare di tornare per l’inizio della stagione su strada, solitamente in calendario a metà febbraio con le gare mediorientali che precedono la marcia d’avvicinamento alle classiche del Nord.

Chiaro che dopo un’annata tanto maledetta nei pensieri di Wout non può che esserci la voglia di presentarsi pronto e tirato a lucido per quelle che sono le gare più attese dell’anno da ogni corridore belga: in carriera non ha mai conquistato né il Fiandre e tantomeno la Roubaix (oltre che la Liegi), con la Milano-Sanremo vinta nel 2020 che rimane l’unica classica monumento che fa bella mostra di sé nella vetrina di casa. Ma forse, dopo tanta sfortuna, il 2025 potrebbe essere l’anno per mettersi seduto a tavola e fare i conti con la malasorte.

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